venerdì 30 gennaio 2015

Il luogotenente della Wehrmacht divenuto psicologo infantile, perito forense e primo accusatore del sistema di giustizia familiare tedesco

Questo 25 gennaio è morto Wolfgang Klenner. Appena l’ho saputo ho acceso subito una candela per stargli vicino, anche se fisicamente sono lontano. Era diventato un grande amico nonostante la differenza di età e nazione. Nato in Germania, Wolfgang Klenner, non ha avuto il tempo di terminare gli studi perché la Seconda Guerra mondiale lo ha arruolato. E’ diventato luogotenente della Wermacht. Doveva difendere la patria. Ai suoi ordini c’erano 200 soldati. “Dovevamo evitare di seguire le truppe delle SS altrimenti sapevamo che le SS li avrebbero spinti a partecipare ai massacri da loro compiuti”, mi raccontò un giorno, evocando la campagna di Russia. “Non sono andato lontano”, a qualche kilometro dalla frontiera con l’Estonia Wolfgang Klenner è stato ferito e dunque rimpatriato in Germania. “Volevo studiare medicina per salvare le vite […] ma dopo la guerra bisognava pensare a mangiare; non ho potuto fare studi avanzati. Sono diventato psicologo infantile presso i tribunali”.

Il primo a denunciare la distruzione dell’infanzia. Il primo perito a denunciare le pericolose aberrazioni tedesche nella perizie redatte in caso di separazione e divorzio. Per Wolfgang Klenner la Germania era diventato un paese pericoloso per le famiglie; paese nel quale lo Jugendamt e gli psicologi fanno regnare il terrore. Bisognava sentirlo parlare di tutto ciò, lui che aveva portato l’uniforme dell’ufficiale tedesco durante la dittatura nazista. La sua foto in uniforme era nel suo ufficio, dietro alla poltrona. Wolfgang Klenner, che aveva conosciuto la guerra, continuava a dire che anche la Germania di oggi è una dittatura. Secondo lui la Germania di Schröder o della Merkel era una dittatura che distrugge le famiglie tedesche e la società. Considerava la maggior parte degli psicologi degli imbecilli pericolosi che guadagnano sulle spalle delle famiglie e al servizio dei tribunali anziché lavorare in modo indipendente.

Wolfgang Klenner aveva lavorato tutta la vita come perito forense, redigendo perizie familiari su genitori e bambini. Una volta in pensione aveva continuato nella sua missione, la sua vocazione. Con il passare del tempo era diventato il perito che smontava astruse degli psicologi. Il suo telefono suonava ogni cinque minuti. Anche in età avanzata, era impossibile parlare con lui in tutta calma. I genitori lo chiamavano da tutta la Germania per chiedergli aiuto e consiglio. A casa sua, anche se in campagna, la situazione di guerra nella famiglie si sentiva quotidianamente. Attualmente i tribunali in Germania lavorano con perizie che non riportano la verità dei fatti di famiglie, genitori e bambini. Wolfgang Klenner si era impegnato a difendere le vittime. “E’ come durante la guerra. Bisogna analizzare il terreno e non fare mosse inutili. Bisogna sviluppare una strategia”, mi spiegava. La guerra, nella società, continuava ad esserci e ha distrutto la vita di innumerevoli famiglie, genitori e bambini.

Ho incontrato Wolfgang Klenner quando facevo ricerche sul caso della piccola Josephine alla quale la giustizia tedesca aveva fatto un atto di nascita che non riconosceva quello originale francese [NdT.: nell’atto di nascita tedesco è stato cancellato il nome del padre francese]. Wolfgang Klenner, ex soldato e ufficiale, aveva anche lui lavorato a questo caso. Allora siamo diventati amici e lo siamo rimasti.
Facendo ricerche su altri casi di bambini sottratti in Germania dallo Jugendamt incontravo spesso genitori che citavano Wolfgang Klenner come persona impegnata, nonostante l’età avanzata. Wolfgang Klenner era un patriota che stava per morire al fronte per la sua patria e che non ha smesso di battersi per i suoi compatrioti massacrati da una giustizia impazzita, al servizio di una dittatura che uccide le famiglie e le relazioni tra genitori e figli.

Olivier Renault, giornalista.




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