MUSCARDINI:
il Ministro Orlando difenda i bambini italiani e smetta di inchinarsi davanti
allo Jugendamt tedesco
Martedì
21 Ottobre 2014
“Constatare
che il genitore italiano, padre o madre che sia, viene privato della potestà
genitoriale o dell’affido e costretto a pagare gli alimenti dei figli,
obbligati a loro volta a vivere in Germania con il genitore tedesco, anche
contro la loro volontà”. E’ quanto Cristiana Muscardini, presidente del
Movimento Conservatori Social Riformatori, torna a chiedere, al Guardasigilli
Andrea Orlando in merito allo Jugendamt, l’ente per l’infanzia e la gioventù
tedesco cui la Germania demanda anche le questioni inerenti i minori con
cittadinanza doppia e non solo tedesca.
Sollecitato
lo scorso 19 giugno sui poteri coercitivi che lo Jugendamt esercita anche nei
confronti di minori di nazionalità non esclusivamente tedesca, il ministero
della Giustizia ha fornito una risposta che secondo Cristiana Muscardini,
eurodeputata per 5 legislature, “sarebbe stupefacente ed incredibile, se non
fosse tragicamente vera ed esemplarmente corrispondente allo stato del rapporto
di docilità e condiscendenza delle autorità italiane nei confronti della
Germania in merito al diritto di famiglia”.
“Non
sono emerse criticità nel rapporto con le Autorità tedesche in merito al
diritto di famiglia” la risposta fornita
il 2 settembre dal ministero alla segnalazione di Cristiana Muscardini,
quest’ultima si è nuovamente rivolta per lettera al ministro riproponendo la
questione sollevata già nei mesi scorsi (e in diversi interventi da
europarlamentare): “Cosa è necessario fare per porre un freno a questa
disgraziata deriva? Prima di tutto sarebbe necessario che il suo Ministero
fosse consapevole e cosciente dei danni materiali e morali subiti da cittadini
italiani e dai loro figli per opera dello Jugendamt. Con un po’ di buona
volontà le criticità apparirebbero immediatamente e mostrerebbero tutta la loro
gravità. Pensi alla situazione di una madre alla quale vengono sottratti i
figli – sia pure con la violenza dell’apparente legalità – o ai bambini
costretti a vivere in Germania contro la loro impotente volontà”.
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