"Ci sono mattine nelle quali non
vorrei aprire gli occhi, sapendo che sarà un altro giorno senza i miei ragazzi,
sapendo che sarà un altro giorno nel quale verrà fatta loro ancora violenza”,
ci confessa Marinella Colombo. Lei è una dei tanti genitori di bambini orfani, prigionieri
in Germania. E’ una madre che ha portato in grembo e partorito due figli,
proprietà della “grande Germania”. Ha lavorato, ignara, per il paese che sta
distruggendo l’Europa, ha messo al mondo due creature senza sapere che non
sarebbero mai stati bambini portatori di diritti, ma solo proprietà (oggi) e fornitori
di servizi e introiti (domani) per lo Stato tedesco. Quasi un utero in affitto ante litteram, senza
accordo e solo con tanto dolore.
Per chi ha il controllo dei media e dunque
delle notizie diffuse, è stato facile far passare la vicenda per una
separazione litigiosa e far passare lei per una madre egoista e soprattutto
criminale.
I suoi ragazzi sanno che tutto ciò non è
vero, ma non hanno più la forza di battersi, schiacciati dalle volontà di Stato
che per due volte e contro il loro volere, li hanno spediti in Germania come
fossero dei pacchi (anche la psicologa del tribunale scrive "Sottolineo che questi bambini non sono pacchetti da spostare ad esigenza della legge"). La parte tedesca ha infatti ottenuto due
volte il rimpatrio con l’inganno (traduzioni falsificate presentate al
tribunale per i minorenni e accordi legali stracciati unilateralmente) e le Istituzioni
italiane hanno preferito commettere illeciti e agire in modo illegale pur di
accontentare i tedeschi (rapimento dei bambini in Slovenia ad opera delle forze
di polizia agli ordini della Procura milanese http://jugendamt0.blogspot.it/2014/12/e-cosi-abbiamo-perso-tutto-la-ragione.html
).
Nonostante ciò questi ragazzi, per cinque lunghi
anni, hanno ripetutamente chiesto di vedere la mamma, ma il padre, forte del
libero arbitrio che gli assicurano le autorità teutoniche, lo ha sempre negato
in modo anche violento. Una nostra persona di fiducia che è riuscita ad
avvicinarli ci ha infatti riferito del terrore che caratterizza questi ragazzi.
Marinella, pur essendo stata punita per le
verità rivelate, ha continuato e continua a battersi per rendere noti gli abusi
di una giustizia ingiusta, le leggi non applicate e le distorsioni tedesche di
convenzioni internazionali e regolamenti europei. Ha messo a disposizione degli
altri genitori (madri e padri) la sua esperienza; l’infinito amore per i suoi
figli l’ha portata ad aiutare tanti altri bambini, raccogliendo diversi
successi.
Ne è prova il messaggio di questo padre
italiano, la cui figlia era stata sottratta e portata in Germania e che ora
vive felice di nuovo in Italia:
Marinella, sei forte. Rimane che questo Jugendamt, la cui fotocopia sono i Tribunali italiani per i Minorenni, NESSUNO lo vuole abolire. E dunque sti traffici di bambini non cesseranno.
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