Articolo di Marco Gregoretti, pubblicato da Imola Oggi
il 17 dicembre 2019
‘Jugendamt’
è l‘ente tedesco con poteri assoluti e tristemente noto a tanti genitori
italiani
Ecco perché Marinella
Colombo milanese, con la sua associazione (sportello Jugendamt), che lavora in
sinergia con altre due associazioni, una francese e una svizzera, è diventata
la combattente perpetua contro lo Jugendamt, l’ente che, in maniera totalmente
discrezionale, senza controllo, senza controparte “amministra la gioventù” in
Germania. E la amministra proseguendo il modello organizzativo realizzato dal
Terzo Reich per porre sotto controllo del commissario politico locale (che oggi
non c’è più, naturalmente) tutte le amministrazioni e gli operatori a contatto
con bambini e adolescenti.
Nella legge fondamentale
tedesca si legge: “Lo Jugendamt lavora nell’ambito dell’autonomia dei comuni
così come garantita dall’articolo 28”. E ancora, tanto per far capire come
questa istituzione abbia potere di vita e di morte sulle famiglie: non esiste
un supervisore e lo Jugendamt, che controlla la famiglia e la giustizia
famigliare, si autocontrolla. Ergo: se dalla Germania arriva l’ordine di
portare via un figlio a una madre e di arrestare la madre, le forze dell’ordine
italiane devono eseguire nel giro al massimo di 48 ore. Se una madre o un padre
italiani fanno un ricorso presso un tribunale tedesco per riavere o rivedere i
figli, possono passare anche alcuni mesi prima che arrivi una risposta. Che
sarà quasi sicuramente negativa.
Non basta lo Jugendamt
cerca, a volte con successo, di andare a riprendere dei bambini in un altro
Stato. A una coppia, lei francese e lui tedesco, è successo che un funzionario
dello Jugendamt, dopo dieci anni, sia andato a suonare alla porta della loro
casa francese. “Andatevene, siete in uno stato straniero” ha urlato la madre al
telefono quando ha saputo dalla figlia maggiorenne (l’altra, minorenne, per
fortuna era a scuola) che cosa fosse accaduto. Ancora qualche giorno dopo sotto
casa sostava un’automobile nera con targa tedesca.
Sono decine, centinaia,
forse migliaia, i bambini prelevati senza possibilità di opposizione, dallo
Jugendamt, e messi in istituti ove possono restare anche anni senza che la
famiglia sappia che fine abbiano fatto. Soprattutto quando uno dei due genitori
non è tedesco. Per loro fortuna la coppia franco-tedesca era in contatto con
Marinella Colombo.
“Quando mi hanno portato
via i mie due figli “dice a Nuova Cronaca Colombo “mi sono detta: per ogni mio
figlio che non vedo più, ne devo salvare dieci. Ci siamo: ne ho fatti rientrare
a casa sottraendoli alle manipolazioni tedesche, almeno venti”. Recentemente è
riuscita restituire il sorriso a un papà, un operaio italiano. È padre di un
figlio avuto da una donna rumena. Lei è scappata in Germania nel 2017 inventando
un castello di false accuse. “Ci sono voluti due anni, ma questa battaglia
l’abbiamo vinta” conclude Colombo. “Ora quella donna è di nuovo in Italia,
nella città dove vive il padre del bambino. Che può vedere quando vuole”.