1.
La natalità dei Tedeschi è in costante
calo dalla fine della guerra.
2. Per questo hanno delegato il loro sistema di
giustizia familiare a prendere i bambini degli altri, con la stessa buona
coscienza “legale” con la quale hanno organizzato l’industrializzazione della
morte il secolo scorso.
3. Oggi il bambino di uno straniero non può mai
lasciare la giurisdizione tedesca.
4. I Tedeschi considerano ogni bambino presente
nel loro paese come proprietà della “comunità dei Tedeschi”.
5. Il bambino è utilizzato come mezzo del ricatto per asservire il suo genitore non tedesco e fissare la forza di lavoro
e le ricchezze (patrimonio, averi in genere, eredità, …) di quest’ultimo nel
paese.
6. La finalità della giustizia familiare
tedesca è di massimizzare il Kindeswohl,
cioè il “benessere della comunità dei Tedeschi attraverso il bambino”.
7. Questa politica del Kindeswohl, del ripopolamento e dell’arricchimento nazionale attraverso il bambino è volontà politica del governo tedesco.
8. Tutti coloro che intervengono nel sistema giudiziario tedesco sono tenuti a mettere in pratica collettivamente (avvocato compreso) questa politica del Kindeswohl.
9. Questa politica è decisa e coordinata da
una entità politica locale che sfugge, non senza motivo, al controllo del
parlamento e del governo : lo Jugendamt.
10. Lo Jugendamt
agisce in qualità di genitore di Stato, giudice politico e terza parte in causa
plenipotenziaria. Di fatto detiene la potestà genitoriale sui bambini.
11. Lo Jugendamt
deve prendere ogni provvedimento utile, anche in anticipo, per mantenere il
legame Stato-bambino, generalmente a scapito del legame genitore non
tedesco-bambino.
12. Lo Jugendamt
provoca, mantiene e esacerba il deliberatamente il conflitto genitoriale quando ritiene che uno dei genitori minacci
il Kindeswohl dei tedeschi, che non
corrisponde alla “integrità morale o fisica del bambino”.
13. Lo Jugendamt
designa sempre, quale garante del Kindeswohl,
il genitore tedesco o quello che resterà di sicuro in Germania, quello che può
mettere in situazione di dipendenza finanziaria in modo da controllare i
bambini attraverso questo genitore. Considera invece il genitore non tedesco o
la coppia di genitori stranieri (uniti) come una “minaccia per il Kindeswohl” (Kindeswohlgefährdung).
14. Lo Jugendamt
crea arbitrariamente una situazione di fatto sulla base di un’ordinanza unilaterale e segreta, resa
dal giudice familiare (provvedimento di Beistandschaft) e poi fornisce a quest’ultimo le
motivazioni necessarie per legalizzarla, contradditorizzando in seguito, con
una prima udienza che si tiene solo per la forma, detta ordinanza unilaterale.
15. Lo Jugendamt
fornisce al giudice familiare la decisione politica che deve essere legalizzata
utilizzando i vari procedimenti e si deve applicare nel rispetto del principio
del Kindeswohl, l’interesse superiore
dei Tedeschi.
16. Lo Jugendamt
distribuisce la “cura genitoriale” (elterliche Sorge) al genitore che
ritiene – secondo una sua lista di criteri – sufficientemente affidabile da
questo punto di vista politico, per non mettere in pericolo il Kindeswohl, né al presente, né in
futuro.
17. La “cura genitoriale” si suddivide in tre
“sotto-cure-genitoriali” :
Il “diritto di decidere il luogo del
soggiorno” dei bambini, il “diritto di prendersi cura delle questioni
sanitarie” e il “diritto di prendersi cura delle questioni relative
all’educazione” (Aufenthaltbestimmungsrecht, Gesundheitssorge et Erziehungssorge).
Non esiste la definizione di affido
nella legislazione tedesca.
18. Lo Jugendamt
può togliere in qualsiasi momento una delle sotto-cure-genitoriali al genitore
che non coopera con lui, sulla base di un “volontariato obbligatorio”.
19. Lo Jugendamt
organizza i diritti di visita strettamente sorvegliati del genitore non
tedesco, in modo sporadico e aleatorio per giustificare agli occhi della
comunità internazionale la richiesta di alimenti.
20. Nell’ambito della giurisdizione tedesca il genitore
non tedesco non si trova opposto al suo (ex) coniuge tedesco, ma allo Stato
tedesco.
21. Lo Stato tedesco utilizza il genitore tedesco
come prestanome per condurre i suoi procedimenti giuridici che hanno come
finalità quella di massimizzare il Kindeswohl.
22. I procedimenti giuridici servono a costruire
gli argomenti necessari per rendere dapprima difficile e poi cancellare
l’esercizio effettivo dei diritti genitoriali del genitore non tedesco, ma
mantenendo ovviamente i suoi obblighi.
23. Per questo la giurisdizione tedesca scinde il
procedimento di divorzio in una moltitudine di sotto procedimenti distinti (Scheidungsverfahren, Rentenanspruchausgleichverfahren, Zugewinnausgleich, Sorgerechtsverfahren, Umgangsverfahren, ecc…
), che si moltiplicano a loro volta grazie a procedimenti relativi ai
provvedimenti provvisori (Nebenverfahren) distinti da quelli
nel merito (Hauptverfahren).
24. Durante i procedimenti giuridici il genitore
non tedesco è opposto allo Jugendamt
(che protegge il legame Stato-bambino) e all’esperto (perito) del Kindeswohl tedesco (che fornisce
l’argomento pseudo-scientifico). Lui è per forza sistematicamente in minoranza.
25.
Un genitore non può esercitare il diritto di ricorso effettivo, né contro il
provvedimento urgente reso segretamente contro di lui dal giudice familiare
(necessario per introdurre la Beistandschaft
dello Jugendamt), né contro la
decisione unilaterale dello Jugendamt
di accordare una Beistandschaft al genitore che designa come garante del
Kindeswohl, né contro il provvedimento di Verfahrenspflegschaft accordato dal giudice familiare o, con
procedimento segreto, dal giudice minorile.
26. Con il provvedimento di Beistandschaft, lo Stato tedesco si accaparra arbitrariamente dei
diritti del minore per usarli contro il suo genitore non tedesco, per ottenere
il riconoscimento di paternità e il pagamento di anticipi sugli alimenti per
via amministrativa, senza garantirgli i suoi diritti genitoriali.
27.
Con il provvedimento di Verfahrenspflegschaft lo Stato tedesco si accaparra
arbitrariamente dei diritti del minore per usarli contro il suo genitore non
tedesco, nel corso dei procedimenti.
28. Con il provvedimento “urgente” il giudice
stabilisce una situazione di fatto in favore del genitore tedesco, basata su
un’urgenza fittizia, costruita a sua volta sulla presunzione e il sospetto,
dichiarati sotto giuramento dal genitore tedesco. Quest’ultimo avrà infatti
dichiarato che il genitore non tedesco potrebbe mettere in pericolo il
principio del Kindeswohl (potrebbe
lasciare la Germania).
29. Di fronte alla giurisdizione tedesca il
genitore non tedesco perde sistematicamente la libertà e/o l’esercizio
effettivo dei suoi diritti genitoriali; di solito perde entrambi.
30. La legislazione tedesca qualifica la
“sottrazione di minore” il semplice spostamento al di fuori della giurisdizione
controllata dallo Jugendamt,
indipendentemente dai diritti genitoriali – l’affido – acquisiti di fatto o con
decisione giuridica. La sottrazione di un minore alla comunità dei Tedeschi
costituisce un rapimento.
31. La giurisdizione tedesca usa i mezzi penali in
cause puramente civili di divorzio per procurarsi le motivazioni che le servono
in detti procedimenti, per costringere il genitore straniero a esercitare certi
“diritti” (lasciare cioè i bambini in Germania, pagare gli anticipi degli
alimenti e gli alimenti) e impedire l’esercizio dei suoi diritti genitoriali.
32. La giurisdizione tedesca emette mandati di
arresto internazionali contro i genitori non tedeschi che “sottraggono” (così
come spiegato più sopra) i propri figli alla comunità dei Tedeschi.
33. Il mandato d’arresto internazionale o europeo
(MAE) è di solito emesso in meno di 24 ore, sulla base di un’ordinanza
provvisoria unilaterale e segreta con la quale il giudice familiare conferisce
– immediatamente subito dopo l’uscita dei minori dalla giurisdizione tedesca –
al genitore tedesco la cura genitoriale esclusiva (Alleinsorge),
mentre si era sempre rifiutato di accordarla al genitore non tedesco. Questo
permette di aprire un’inchiesta preliminare sulla base di una querela penale
depositata dal genitore tedesco che constata la violazione dei diritti
genitoriali che ha appena acquisito e dichiara che il Kindeswohl è in pericolo (termine generalmente tradotto con
“pericolo per i bambini”).
34. Applicando il MAE tedesco nelle questioni
civili di divorzio, i paesi della zona Schengen sostituiscono il loro diritto
familiare con quello dei Tedeschi, danno supremazia al principio nazionalista
del Kindeswohl, protetto da un’entità
politica xenofoba e applicato da un’amministrazione giudiziaria
strumentalizzata a fini socio-economici.
35. Applicando i regolamenti e gli strumenti
comunitari su richiesta del governo tedesco, nell’ambito della cooperazione
giudiziaria e di polizia, i partner europei contribuiscono attivamente alla
realizzazione della politica di spoliazione e di arricchimento nazionale
tedesco.
36. Applicando la sua legge attraverso il suo
sistema delle amministrazioni di giustizia familiare (Jugendamt e tribunale) il governo tedesco si è accaparrato e si
accaparrerà delle centinaia di migliaia di bambini nati da genitori stranieri o
di origine straniera, così come anche delle centinaia di milioni di euro a
discapito dei genitori e dei partner in buona fede.
37. Il maggior numero di sottrazioni e rapimenti
in Europa è commesso dall’amministrazione tedesca e coperto da quest’ultima. I
trasferimenti illeciti da un paese all’altro non sono che la punta
dell’iceberg.
38. La legislazione tedesca condanna penalmente
qualsiasi trasferimento lecito o illecito di bambini dalla Germania verso
l’estero, ma non condanna gli stessi identici fatti se avvengono con
trasferimento dall’estero verso la Germania.
39. Il governo tedesco ha realizzato dei
meccanismi particolarmente complessi per dissimulare
attraverso i suoi procedimenti la finalità socio-economica della sua
giurisdizione familiare.
40.
Le autorità tedesche utilizzano la mediazione
per sospendere l’esercizio effettivo dei diritti di difesa del genitore non
tedesco nell’ambito dei procedimenti giuridici interni e per salvare
l’apparenza di buona volontà per il tempo necessario a che il conflitto non sia
più di dominio pubblico, assicurandosi così che il governo tedesco non sia
oggetto di critica, di condanna (morale e finanziaria) e di indennizzi.
41. Il popolo tedesco non ha una costituzione (Verfassung)
e non vuole darsene una. Possiede solo una legge fondamentale (Grundgesetz)
la cui validità va rimessa in discussione a seguito dell’annessione della
Germania est alla Germania ovest. Di fatto lo Stato tedesco non è costituito in
quanto tale. Questo significa che le decisioni rese dall’amministrazione
dell’entità “economica Germania” non hanno valore giuridico sul piano
internazionale.
42. Il popolo tedesco ha sempre rifiutato di
ratificare un trattato di pace con i suoi vicini europei, soprattutto con la
Francia e la Polonia. Questo significa che attraverso i regolamenti e gli
strumenti comunitari soprattutto i magistrati di questi paesi si trovano oggi
nell’obbligo di applicare il diritto dei loro nemici (che fanno loro una guerra
economica e demografica, coperti dall’amicizia e la cooperazione) nell’ambito
della loro giurisdizione e contro i loro concittadini.
43. Numerose sentenze del Bundesverfassungsgericht
(Corte
costituzionale della Federazione senza costituzione) specificano che le
sentenze della CEDU (Corte Europei per i Diritti dell’Uomo) non sono per la
Germania nient’altro che “consigli giuridici”, che quest’ultima non è tenuta a
seguire; questo significa in pratica che il cittadino europeo non può far
valere ed esercitare effettivamente ricorso contro il governo tedesco e la
violazione deliberata e premeditata dei suoi diritti e delle libertà
fondamentali di genitori e bambini.
44. Il governo tedesco e le sue élites hanno
dichiarato “atti di diritto” la spoliazione, l’assimilazione forzata
(germanizzazione) e l’utilizzo dei bambini a fini politici, economici e
ideologici. Questi “atti di diritto dei Tedeschi” sono crimini mascherati da
legalità tedesca. Questi crimini sono ancora più odiosi perché commessi da una
giurisdizione europea, all’interno di un sistema organizzato per dissimularli.
Si può dunque parlare di crimine contro l’umanità di diritto tedesco.
45. Un ricorso
contro questi crimini organizzati e applicati dall’amministrazione tedesca,
coperti e dissimulati dal diritto dei Tedeschi, esportati in tutta l’Europa
attraverso gli strumenti comunitari, è inoperante
con i mezzi legali.
Di
fronte alle pratiche criminali del “diritto” familiare dei Tedeschi, i governi
dei paesi coinvolti sono invitati a prendere tutte le iniziative necessarie per
proteggere i diritti fondamentali dei propri concittadini – adulti e bambini –
di fronte al sistema di predazione “deutsch-legal” realizzato in completa
onestà tedesca dal governo della Repubblica Federale Tedesca.
------------------------ FRANÇAIS -------------------------
LA JUSTICE FAMILIALE ALLEMANDE EN 45 POINTS
1. Les Allemands
n’ont plus fait d’enfants depuis la guerre.
2. De ce fait,
ils ont agencé leur système de justice familiale pour prendre les enfants des
autres, avec la même bonne conscience « légale » avec laquelle
ils ont organisé l’industrialisation de la mort au siècle dernier.
3. Aujourd’hui
l’enfants d’un étranger ne peux jamais quitter la juridiction allemande.
4. Les Allemands
considèrent tout enfant présent sur leur sol comme propriété de la « communauté
des Allemands ».
5. L’enfant est
utilisé comme objet de chantage pour asservir son parent non allemand et fixer
la force de travail et les richesses (patrimoine, richesse, héritage, etc…) de
ce dernier dans le pays.
6. La finalité de
la justice familiale allemande est de maximiser le Kindeswohl, en d’autres termes le « bien être de la communauté
des Allemands par l’enfant ».
7. Cette
politique du Kindeswohl, du
repeuplement et de l’enrichissement national par l’enfant est volonté politique
du gouvernement allemand.
8. L’ensemble des
acteurs du système judiciaire allemand sont tenus de mettre en œuvre
collectivement (avocat y compris) cette politique du Kindeswohl.
9. Cette
politique est conduite et coordonnée par une entité politique locale qui échappe
non sans raison au contrôle parlementaire et gouvernemental : le Jugendamt.
10. Le Jugendamt agit en qualité de parent
d’État, juge politique et troisième partie plénipotentiaire. Il détient de fait
l’autorité parentale sur les enfants.
11. Le Jugendamt a pour fonction de prendre
toute mesure utile, même par
anticipation, pour préserver le lien État-enfant, généralement au préjudice du
lien parent non allemand-enfant.
12. Le Jugendamt génère, entretient et exacerbe
délibérément le conflit parental lorsqu’il estime que l’un d’entre eux menace
le Kindeswohl des Allemands, qui
n’est pas « l’intégrité morale ou physique de l’enfant ».
13. Le Jugendamt
désigne toujours le parent allemand ou celui qui restera en Allemagne et qu’il
peut placer dans sa dépendance financière comme garant du Kindeswohl et c’est à travers de ce parent qu’il contrôle les
enfants. Il considère le parent non allemand ou le couple de parents étrangers
unis comme une « menace pour le Kindeswohl »
(Kindeswohlgefährdung).
14.
Le Jugendamt crée arbitrairement une
situation de faits sur la base d’une ordonnance unilatérale et secrète rendue
par le juge aux affaires familiales (mesure de la Beistandschaft), puis livre à ce dernier les arguments nécessaires
pour la légaliser et en contradictorisant plus tard, au cours d’une première
audience tenue pour la forme exclusivement, ladite ordonnance de référé.
15.
Le Jugendamt livre au juge aux
affaires familiales la décision politique qui se doit d’être légalisée par le jeu des procédures et se
doit s’appliquer à sa convenance la décision judiciaire, en respect du principe
du Kindeswohl, du meilleur intérêt
allemand.
16.
Le Jugendamt distribue le « soin
parental » (elterliche Sorge) à ceux des parents qu’il estime – selon un catalogue de
critères qui lui sont propres – politiquement suffisamment fiables, pour ne pas
mettre en péril le Kindeswohl, ni
dans le présent, ni dans le futur.
17. Le « soin parental » se subdivise en
trois « sous-soins-parentaux » :
Le « droit de décider du lieu de séjour »
des enfants, le « droit de prendre soin des affaires de santé » et le
« droit de prendre soin des affaires de l’éducation » (Aufenthaltbestimmungsrecht, Gesundheitssorge et Erziehungssorge). Il n’existe pas de droit de garde (Sorgerecht) dans la législation allemande.
18.
Le Jugendamt
peut retirer à tout moment l’un des sous-soins parentaux à celui des parents
qui ne coopère pas avec lui, sur la base du « volontariat
obligatoire ».
19. Le Jugendamt
organise les droits de visite étroitement surveillées du parent non allemand,
de manière sporadique et aléatoire pour justifier aux yeux de la communauté
internationale la demande d’obligation alimentaire.
20. Au sein de la juridiction allemande, le parent
non allemand n’est pas opposé à son conjoint allemand, mais à l’État allemand.
21. L’État allemand utilise le parent allemand
comme prête-nom pour mener ses procédures judiciaires qui ont pour objet de
maximiser le Kindeswohl.
22. Les procédures judiciaires ont pour finalité
de construire les arguments nécessaires à entraver, puis à suspendre l’exercice
effectif et libre des droits parentaux du parents non allemand, en vertu du
principe du Kindeswohl, tout en
maintenant ses obligations.
23. A cette fin la juridiction allemande scinde la
procédure de divorce en une multitude de sous procédures distinctes (Scheidungsverfahren, Rentenanspruchausgleichverfahren, Zugewinnausgleich, Sorgerechtsverfahren, Umgangsverfahren, etc…) qu’elle démultiplie encore en statuant par la
voie de mesures provisoires (Nebenverfahren) et de décisions au fond (Hauptverfahren).
24. Au cours des procédures judiciaires le parent
non allemand est opposé au Jugendamt (qui protège le lien État-enfant) et à
l’expert du Kindeswohl allemand (qui
livre l’argument pseudo-scientifique). Sa voix est systématiquement mise en
minorité.
25. Un parent ne peut exercer de recours effectif
ni contre la mesure urgente rendue secrètement contre lui par le juge aux
affaires familiales (nécessaire pour introduire la Beistandschaft du Jugendamt),
ni contre la décision du Jugendamt
d’accorder une Beistandschaft
unilatéralement au parent qu’il désigne arbitrairement comme garant du Kindeswohl, ni contre la mesure de Verfahrenspflegschaft accordée par le
juge aux affaires familiales ou dans une procédure secrète par le juge des
enfants.
26. Par la mesure de la Beistandschaft l’État allemand s’accapare arbitrairement les droits
de l’enfants afin de les faire valoir contre son parent non allemand, pour
obtenir la reconnaissance de paternité et le paiement d’avance de pension
alimentaire par voie administrative sans lui garantir ses droits parentaux.
27. Par la mesure de la Verfahrenspflegschaft l’État allemand s’accapare arbitrairement les
droits de l’enfants afin de les faire valoir contre son parent non allemand au
cours de la procédure.
28. Par la mesure « urgente » le juge
fixe une situation de fait au profit du parent allemand sur la base d’une
urgence fictive fondée sur la présomption et la suspicion, déclarée sur
l’honneur par le parent allemand, que le parent non allemand pourrait mettre en
péril le principe du Kindeswohl (il
pourrait quitter l’Allemagne).
29. Face à la juridiction allemande le parent non
allemand perd systématiquement sa liberté et/ou l’exercice effectif et libre de
ses droits parentaux, les plus souvent les deux.
30. La législation allemande qualifie de
« soustraction de mineur » leur déplacement hors de la juridiction
contrôlée par le Jugendamt,
indépendamment des droits parentaux – notamment la garde des enfants – acquis
par une situation de fait ou par décision judiciaire. La soustraction d’un
enfant mineur à la communauté des Allemands constitue un enlèvement (un
déplacement illicite) d’enfant.
31. La juridiction allemande fait usage de
moyen-pénaux dans des affaires de nature purement civile de divorce pour se
procurer les arguments qui lui servent dans la procédure en question, à
contraindre le parent étranger à exercer ses « devoir » (laisser les
enfants en Allemagne, payer les avances de pensions alimentaires et les pensions
alimentaires) tout en entravant l’exercice de ses droits parentaux.
32. La juridiction allemande émet un mandat
d’arrêt international contre le parent non allemand qui « soustrait »
ses enfants mineurs à la communauté des Allemands.
33. Le mandat d’arrêt international ou européen (MAE)
est généralement émis en moins de 24 heures sur la base d’une ordonnance de
référé unilatérale et secrète par laquelle le juge aux affaires familiales
attribue - juste après le déplacement des enfants mineurs de la juridiction
allemande – le soin parental exclusif (Alleinsorge) au parent allemand, alors qu’il avait toujours refusé
de l’accorder au parent non allemand. Cela permet l’ouverture d’une enquête
préliminaire sur la base d’une plainte pénale déposée par le parent allemand, constatant
la violation des droits parentaux fraîchement acquis et déclarant une mise en
péril du Kindeswohl (terme traduit
généralement par « mise en péril des enfants »).
34. En appliquant le MAE allemand dans des
affaires civiles de divorce, les pays de la zone Schengen substituent leur
propre droit familial par le droit familial des Allemands, donnant la primauté
au principe nationaliste du Kindeswohl,
protégé par une entité politique xénophobe, appliqué par une administration de
justice instrumentalisée à des fins socio-économiques.
35. En appliquant les règlements et instruments
communautaires à la requête du gouvernement allemand, dans le cadre de la
coopération judiciaire et policière, les partenaires européens contribuent
activement à la mise en pace de la politique de la spoliation et de
l’enrichissement national allemand.
36. En appliquant sa Loi au travers de son système
d’administrations de justice familiale (Jugendamt
et tribunal) le gouvernement allemand s’est accaparé et s’accaparera des centaines
de milliers d’enfants nés de parents étrangers ou d’origine étrangère, ainsi
que des centaines de milliards d’euros au préjudice de parents et de
partenaires étrangers de bonne fois.
37. Le plus grand nombre d’enlèvements en Europe
est commis par l’administration allemande et couvert par cette dernière. Les
enlèvements transfrontaliers ne sont ici que la pointe de l’iceberg.
38. La législation allemande condamne pénalement
tout déplacement licite ou illicite d’enfants d’Allemagne à l’étranger, mais ne
condamne pas les mêmes faits quand le déplacement a lieu de l’étranger vers
l’Allemagne.
39. Le gouvernement allemand a mis en place des
mécanismes hautement complexes pour dissimuler au travers de ses procédures la
finalité socio-économique de sa juridiction familiale.
40. Les autorités allemandes exploitent la
médiation pour suspendre l’exercice effectif des droits de défense du parent
non allemand dans le cadre de ses procédures judiciaires internes et pour
feindre une bonne volonté de circonstance le temps que le conflit qui les
oppose sorte de l’attention publique et s’assurer ainsi que le gouvernement
allemand ne fera l’objet d’aucune mesure de réprobation, de condamnation
(morale et financière), voire d’indemnisation.
41. Le peuple allemand n’a pas de constitution (Verfassung) et refuse de s’en donner une. Il possède une Loi
fondamentale provisoire (Grundgesetz) dont la validité doit être remise
en cause depuis l’absorption de la RDA par la RFA. De ce fait l’État allemand
n’est pas constitué. Ce qui signifie que les décisions rendues par
l’administration de l’entité « économique Allemagne » n’ont pas de
valeur juridique au plan international.
42. Le peuple allemand a toujours refusé de
ratifier un traité de paix avec ses voisins européens, notamment avec la France
et la Pologne. Ce qui signifie qu’au travers des règlements et instruments
communautaires surtout les magistrats de ces pays se trouvent aujourd’hui dans
l’obligation stricte d’appliquer le Droit de leurs ennemis (qui leur mènent une
guerre économique et démographique sous la couverture de l’amitié et de la
coopération) au sein de leur propre juridiction, contre leurs propres
concitoyens.
43. Par décision du Bundesverfassungsgericht (Cour
Constitutionnelle de la Fédération sans Constitution), les décisions de la CEDH
ne sont pour l’Allemagne que des « conseils juridiques » que
l’Allemagne n’est pas tenue à suivre, ce qui signifie que le citoyen européen
ne peut pas faire valoir et exercer de manière effective de recours contre la
violation délibérée et préméditée de ses droits
et de ses libertés fondamentales de parent et d’enfant contre le
gouvernement allemand.
44. Le gouvernement allemand et ses élites ont
déclaré la spoliation, l’assimilation contrainte (germanisation) et
l’utilisation d’enfants à des fins politiques, économiques et idéologiques,
actes de « droit ». Ces actes du « droit des Allemands »
sont des crimes couverts de la légalité allemande. Ces crimes sont d’autant
plus odieux parce qu’il sont commis par une juridiction européenne au sein d’un
système judiciaire agencé pour les dissimuler avec préméditation. Il y a lieu
ici de parler de crime contre l’humanité de droit allemand.
45. Un recours contre ces crimes organisés et
appliqués par l’administration allemande, couverts et dissimulés par le Droit
des Allemands, exportés dans toute l’Europe par les mécanismes et les
instruments communautaires, est inopérant par les moyens légaux.
Face aux pratiques criminelles du « droit »
familial des Allemands, les gouvernements des pays concernés sont invités à
prendre toutes les mesures nécessaires pour protéger les droits fondamentaux de
leurs ressortissants – mineurs et majeurs – face au système de prédation
« deutsch-légal » mis en place en toute honnêteté allemande par le
gouvernement de la République Fédérale d’Allemagne.
---------------------- ENGLISH ----------------------------
THE GERMAN FAMILY LAW IN A 45-POINT LIST
1. In Germany birth rate has been constantly decreasing since the end of WWII
2. For this reason Germany committed to its family legal system the
removal of children of others, providing
the same "legal" conscientious care used when organizing the
industry of death in the last century.
3. Today the child of a foreigner can never
leave the German jurisdiction.
4. Germans consider every child living in their
country as property of the "community of the Germans.
5. The child is used as an extortion device to
bind the non German parent and keep his
assets and workforce (property, goods in
general, legacies,...) in Germany.
6. The aim of the German family justice is to
enhance the Kindeswohl, that is the
"welfare of the German community through the child".
7. This policy for the Kindeswohl, for the increase in population and for the national enrichment is a
political will of the German government.
8. Anyone who is involved in the German legal
system must put into practice collectively
(lawyers included) this policy of
Kindeswohl.
9. This policy is decided and coordinated by a
local political authority, which avoids,
not without reason, the control of parliament and government: Jugendamt.
10. The Jugendamt
acts as a State parent, political judge and plenipotentiary third party in the
case. As a matter of fact it has the
parental authority over children.
11. The Jugendamt
must take any useful measure, even in advance, in order to maintain the
relationship State-child, generally to the detriment of the non German parent.
12. The Jugendamt causes, maintains and worsen
deliberately the parental conflict, when the
Kindeswohl of the Germans,
which is not the "moral or physical well-being of the child", is considered under the menace of one of the
parents.
13. The Jugendamt
always nominates as guarantor of Kindeswohl
the German parent or the parent who undoubtedly will remain in Germany, the
parent who will be bound in a situation of financial dependency, so to control
children through this parent. The non German parent or the couple of foreign parents (united) are
always considered a "menace for the
Kindeswohl” (Kindeswohlgefährdung).
14. The Jugendamt
creates arbitrarily an actual situation on the ground of a secret and unilateral ordinance, issued by the family judge (act of
Beistandschaft) and gives to the
judge the necessary reasons to legalize it, so that he carries out the cross
examination in a following hearing, after the first hearing held on a formal
basis, called unilateral ordinance.
15. The Jugendamt
provides the family judge with the political decision, which has to be
legalized through the various hearings
and must be put into effect respecting the principle of Kindeswohl,
the best interest of the Germans.
16. The Jugendamt endows with "parental care" (elterliche
Sorge) the parent who is considered - according to a special list of
principles - trustworthy enough on this
political point of view, not to endanger Kindeswohl,
at present or in the future.
17. "Parental care" is divided into three "parental care
subdivisions":
the "right to choose the residence" of the children,
the "right to decide in matters of health", the "right to decide
in matters of education". The definition of custody does not exist in
German legislation.
18. The Jugendamt can withdraw in any moment one
of the above parental care rights from the parent who does not cooperate, on
the grounds of a "mandatory volunteering".
19. The Jugendamt
organize highly supervised visit rights of the non German parent, on an
occasional and random basis, in order to
justify, in front of the international community, the request for
maintenance.
20. Within the German jurisdiction the non German
parent in not opposed to his former German
partner, but is opposed to the German State.
21. The German State uses the German parent as a
nominee in order to issue the legal
proceedings, which aim at enhancing
the Kindeswohl.
22. Legal proceedings have the purpose of building
the necessary arguments. On the grounds of these arguments enforcing parental rights will be difficult at the
beginning and impossible at the end, for the non German parent who will in any
case keep his duties.
23. This is the reason
why German jurisdiction divides divorce proceedings into several separate
proceedings (Scheidungsverfahren, Rentenanspruchausgleichverfahren,
Zugewinnausgleich, Sorgerechtsverfahren, Umgangsverfahren, etc... ), which
will increase in number thanks to proceedings regarding temporary measures (Nebenverfahren)
different from court decisions (Hauptverfahren).
24. In the course of
judicial proceedings the non German parent is against Jugendamt (which protects
the link between State and child) and also against the forensic expert of the German
Kindeswohl (who gives his
specialized opinion). The parent is always and
by all means in a minority.
25. The parent is not
able to enforce his right of appeal against the urgent procedure decided
secretly by the family judge (necessary to introduce the Beistandschaft
of Jugendamt), nor against the
unilateral decision of Jugendamt to
grant the Beistandschaft to the
parent appointed as guarantee of Kindeswohl, nor against the decision of Verfahrenspflegschaft of the family
judge or of the juvenile judge, in a
secret proceedings.
26. Thanks to the Beistandschaft procedure, the German State holds arbitrarily the
rights of the child in order to use them against his non German parent, so to
obtain the recognition of paternity and the payment in advance of maintenance
through an administrative decision, without any
acknowledgment of his parental rights.
27. By means of
the Verfahrenspflegschaft
procedure the German State holds arbitrarily the rights of the child in order
to use them against his non German parent, during the proceedings.
29. In front of the
German jurisdiction the non German parent loses regularly his freedom and/or
the effective implementation of his parental rights, usually both cases happen.
30. German legislation calls "removal of a
child" the simple transfer out of the jurisdiction controlled by
Jugendamt, without taking into
consideration parental rights - custody - acquired by legal decision or de
facto. The act of moving a child from the German community is considered
kidnapping.
31. The German jurisdiction uses penal procedures
in merely civil actions of divorce in order to acquire the necessary reasons
needed to implement the said proceedings and to force the foreign parent to put
into practice certain "rights"
(that is leave the children in Germany, pay in advance maintenance and maintenance itself) and
prevent the enforcement of his parental rights.
32. The German jurisdiction issues European arrest
warrants against non German parents who
"remove" (as explained above) their children from the
community of the Germans.
33. The European arrest warrant (EAW) is usually
issued within 24 hours, on the ground of
a temporary unilateral and secret
ordinance. Thanks to it the family judge grants
the German parent - immediately
after the exit of the child out of the German jurisdiction - with exclusive
custody rights (Alleinsorge),
which he always refused to grant to the non German parent. This allows the
opening of a preliminary enquiry based upon a penal complaint, made by the German parent, which declares the violation
of the parental rights just acquired and
declares that Kindeswohl is in danger
(this is usually translated with "danger for the children").
34. Using a
German EAW in civil actions of divorce,
Schengen area countries substitute their family law with the German one and
allow the supremacy of the Kindeswohl
nationalistic principle, which is protected by a political xenophobic authority
and enforced by a judicial
administration with socio-economic purposes.
35. Enforcing European Community regulations and
instruments upon request of the German government in the area of police and
judicial cooperation, partner countries actively contribute to implement a
policy of dispossession and of German
national enrichment.
36. The German government, enforcing its law
through this system of family justice administration (Jugendamt and court), has
taken possession, and is going to do it in the future, of hundreds of thousands
of children born from foreign parents or with foreign origins, as well as of
hundreds of millions of euros, to the detriment of parents and partners, who
act in good faith.
37. The largest number of removals and kidnapping in Europe has been carried out by the German
administration and it is concealed by the same administration. Wrongful
removals from a country to another are
but the top of the iceberg.
38. The German legislation punishes in criminal
proceedings any removal of children, lawful or wrongful, from Germany to a
foreign country, but it does not prosecute the same removals in case they are carried out from abroad
towards Germany.
39. The
German government has created a very
elaborate procedure in order to conceal,
through its proceedings, the socio-economic aim of its family jurisdiction.
40. German authorities
use mediation to suspend the effective exercise of the rights of defense of the non German parent within the scope of
internal judicial proceedings also to save the apparent good will for the
necessary time, until the conflict is no longer under public attention. This
way they ensure that the German
government is not the target of critics, condemnation (morally and financially)
and damages.
41. The German people has no constitution (Verfassung) and does not intend to have
it. It has a basic law (Grundgesetz), whose validity must be
reconsidered following the reunification of East and West Germany. As a matter
of fact Germany has never been
constituted a State as it is at present. This means that any decision taken by
the administration of the "economic
entity" Germany has no judicial value, on an international a basis.
42. The German people always refused to ratify a
peace treaty with his neighbor European countries, in particular with
France and Poland. This means that
through community regulations and instruments, magistrates more than others are
compelled to enforce the rights of their enemies (who have undertaken an
economic and demographic war, concealed by friendship and cooperation) within the scope of their
jurisdiction and against their citizens.
43. Several rulings of the Bundesverfassungsgericht (Constitutional Court of the Federation
with no Constitution) declare that rulings of ECHR (European Court of Human
Rights) for Germany are simply
"legal advices", which are not
legally binding; this means that European citizens cannot make any appeal
against the German government and the deliberate and willful violation of their
rights and fundamental freedoms as parents and children.
44. The German government and its privileged
associates declared as "facts of law" spoliation, forced assimilation (germanisation) and the
use of children for political, economic and ideological purposes. These
"facts of law of the Germans" are crimes hidden under the guise of
German legal principles. They are even
much more hateful as they are carried out by an European jurisdiction, within a
system created to disguise them. Therefore we can speak of crimes against humanity through German
law.
45. An appeal
against these organized crimes, carried out by the German administration,
hidden and concealed by the law of the Germans and exported to the whole Europe
through community instruments, is inoperative
through legal means
In the light of these criminal procedures of the German family "law" , governments of the
countries involved are invited to implement all necessary measures to protect the fundamental rights of
their own citizens - adults and children - from
the "deutsch-legal" despoiling system, carried out in a German
style honest manner by the government of the Federal Republic of Germany.