Centinaia di interrogazioni a parlamenti
di diversi paesi hanno fornito sempre le stesse risposte che abbiamo qui
riassunto e risposto a nostra volta.
· Politici tedeschi : “si tratta di uno spiacevole
caso singolo …”
·
Politici francesi : “si tratta di casi purtroppo
molto dolorosi, ma bisogna avere pazienza e usare la diplomazia …”
·
Politici italiani : “siamo a conoscenza del
problema, ma non possiamo metterci contro la Germania, ci sono in gioco troppi
interessi economici ….”
·
Politici europei : “voi avete ragione, ma noi
non possiamo interferire con la magistratura …”
·
Giuristi : “umanamente La capisco, ma la Legge …”
A questi diversi commenti, il cui
comun denominatore è la scelta di non
agire e lasciare da solo il cittadino che credeva di vivere in Europa anziché
in un protettorato tedesco, possiamo rispondere, dall’Italia, dalla Francia,
dalla Spagna, dalla Polonia, univocamente così:
§ Ai
Tedeschi : gli spiacevoli casi singoli sono centinaia di migliaia
§ Ai
Francesi : con la pazienza e la diplomazia, cioè lasciando fare ai tedeschi, i
bambini diventano ragazzi e i ragazzi adulti e così il problema si risolve da
solo
§ Agli
Italiani : sembra che le vite dei propri
concittadini minorenni valgano meno delle fabbriche; lasciando però che i piccoli italiani
germanizzati restino in Germania a pagare le pensioni di un popolo che
invecchia sempre più, sono gli Italiani a creare la ricchezza della Germania.
§ Agli
Europei : il Parlamento europeo elabora Regolamenti e Trattati e chiede che
vengano firmati da tutti gli Stati dell’Unione,. In questo modo fornisce alla
Germania lo strumenti giuridico per rubare i bambini bi-nazionali e poi dice ai
genitori depredati che i giudici sono indipendenti!
§ Ai
Giuristi : la legge è espressione della società che l’ha elaborata; una legge
che è in contrasto con i principi morali e che, con la sua applicazione, genera
ingiustizia, è divenuta altro da sé e dovrebbe usare un altro nome per
definirsi.
Ed infine, riguardo all’indipendenza dei giudici tedeschi,
vi sottoponiamo questo studio di un giudice tedesco :