martedì 10 dicembre 2013

Lo Jugendamt presenta una petizione al parlamento europeo perché si sente discriminato

Essere stato scoperto e ritenuto responsabile di gravi violazioni dei diritti fondamentali, essere stato individuato come l'autore dei rapimenti "deutsch-legal" di centinaia di migliaia di bambini .... inizia a dare molto fastidio allo Jugendamt che ora scrive una petizione per difendersi.


Testo di Ben Levi Sternmann -Reporter kämpfen für Bürger - Giornalisti combattono per i cittadini
del 04.12.2013: 
Traduzione di Luigi D'Aloia

L'Aia e Strasburgo sono le roccaforti della giustizia internazionale. Questo non è mai stato tanto vero come nei giorni d'oggi. Tuttavia, non è facile poter perseguire o condannare stati che violano i diritti umani a causa della loro rovinosa situazione politico-famigliare. Circa un centinaio di chilometri da L'Aia c'è dal 1959, a Strasburgo, la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU). La Corte è accessibile a tutte le persone, per poter denunciare la violazione dei diritti umani inflittagli da parte di uno stato. Ciò rende questo tribunale unico al mondo. L'altra faccia della medaglia mostra però 120.000 cause attualmente ancora pendenti presso la CEDU. Data la quantità di denunce, alla giustizia internazionale di violazione contro i diritti umani, il lavoro non terminerà così velocemente. Anche lo Jugendamt (amministrazione tedesca addetta alla gestione della gioventù) ha presentato una petizione al parlamento europeo, il 15 novembre 2013. Motivo della lamentela: lo Jugendamt sostiene di essere vittima di compagne diffamatrici da parte di cosiddetti ''gruppi d'interesse'' che definirebbero lo Jugenamt come 'Ente pubblico rapitore di bambini' (Kinderklaubehörde). Lo Jugendamt desidera una protezione effettiva a causa della costante discriminazione, lo si accusa cioè di presunto rapimento di bambini da famiglie intatte. Nella petizione lo Jugendamt minimizza il numero dei bambini sottratti alle famiglie e soprattutto riporta che su Facebook sembrano essersi formati dei gruppi d'interesse pieni di odio, i quali intenzionalmente presentano tali denunce e accuse presso la corte europea dei diritti umani. Sempre più cittadini vengono spinti a firmare petizioni finalizzate a presentare lo Jugendamt in maniera negativa. Lo Jugendamt non vuole più accettare la permanente discriminazione senza combattere, perché ormai le famiglie e i cittadini sono divenuti insicuri nei confronti dello Jugendamt e non vogliono più riceverne l’aiuto. Secondo lo Jugendamt: ''La costante affermazione, che lo Jugendamt adotti metodi da StaSi (Staatssicherheit della repubblica democratica tedesca) oppure che i bambini vengano sottratti in maniera industriale è in conclusione una fantasticheria''. I diritti democratici sarebbero a disposizione di tutti i cittadini e quindi anche dei genitori. In conclusione, tutti sbagliano, e su questo non c'è ombra di dubbio, ma le campagne diffamatrici dovrebbero terminare, per il benessere del bambino.
La realtà è però molto diversa. Molti gruppi di cittadini, persone travolte dalle sciagure vissute in Germania, e alcuni giornalisti si sono messi in azione per via di un dimostrato costante aumento delle violazioni dei diritti umani da parte dello Jugendamt e dell'attuale prassi giuridica che viola anche la costituzione della Germania stessa. E non è così come lo Jugendamt vuole far credere, che dietro il marasma di denunce si nascondino gruppi di interessi colmati di odio.
Tramite un network di gruppi che rivendicano i diritti umani, persone coinvolte e giornalisti è stato fatto inizialmente un lavoro di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, onde superare l'enorme resistenza all'interno della Germania stessa. Come passo successivo è stata interpellata sempre più spesso la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Qui un enorme numero di persone coinvolte hanno ottenuto ragione e la Repubblica Federale Tedesca è stata condannata inequivocabilmente almeno quattro volte ad ingenti risarcimenti di danni a causa dei massivi oltraggi contro i diritti umani. A causa della mancanza di volontà e dell'ignoranza della Repubblica Federale Tedesca a sottoporsi al giudizio della Corte europea dei diritti umani, persone interessate coinvolte hanno avviato una serie di iniziative anche presentando cause congiunte (class action). Nel contesto, genitori e associazioni di cittadini interessati e coinvolti richiedono lo smantellamento dello Jugendamt e la sostituzione di questo tramite un ente democratico ed europeo con competenze di controllo, quale ufficio di sorveglianza per assicurare il rispetto dei diritti umani e una metodologia di lavoro adeguata. Questa ente europea dovrebbe poter essere interpellata anche più velocemente in caso di necessità di mediazione e dovrebbe risiedere al di fuori della Germania, onde evitare sul nascere conflitti d'interesse.
In presenza di migliaia di petizioni depositate da genitori, sarebbe indegno da parte di uno Stato di diritto ignorare la Convenzione europea sui diritti umani e accettare la richiesta dello Jugendamt. E' già oramai noto da molto tempo che lo Jugendamt gode di immunità, è un settore fuorilegge e onnipotente e può fare e disfare ciò che vuole. Una tale situazione può essere usuale per una repubblica delle banane africana ma questo stato di cose è intollerabile per un paese democratico del centro Europa che si pavoneggia poi anche in ogni occasione di rispettare i diritti umani.
Siamo della ferma convinzione che la Corte Europea dei diritti umani non condividerà la posizione dello Jugendamt. E' intollerabile che lo Jugendamt possa semplicemente affermare che le campagne diffamatorie provengono da comunità di interesse mosse da desiderio di vendetta e, anche in questo, senza presentare un solo elemento di prova, proprio come avviene giornalmente e di prassi nei tribunali di famiglia tedeschi. La strategia dello Jugendamt è molto chiara. L'incitamento mediatico contro gli oltre 100.000 cittadini (in realtà sono milioni di cittadini), famiglie e bambini realmente danneggiati corrisponde ad una criminalizzazione e alla legalizzazione della sottrazione dei bambini. In realtà è lo Jugendamt ad avviare campagne diffamatorie contro le famiglie.

Lo Jugendamt costringe giornalmente le famiglie ad accettare l’affermazione che trascurerebbero i figli perché non in grado di farsene carico adeguatamente. Questa azione dello Jugendamt al parlamento europeo è un'assurdità e nel contempo una ammissione di fallimento. Con ciò, i cosiddetti “aiutanti della famiglia” si rivelano per quello che sono: i più grandi nemici della famiglia e confermano ulteriormente di essere un ente che rapisce i bambini (Kinderklaubehörde) in ogni angolo della federazione tedesca e purtroppo non solo.

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