Dedicata
a tutti coloro che interessano ai bambini italiani abbandonati dallo Stato
italiano e a quelli ostaggio dello Stato tedesco.
Qui
di seguito un breve aggiornamento.
- Dalla
Germania arrivano nuove richieste di aiuto ormai con cadenza quasi ingestibile;
- Molti
di quei genitori, nostri concittadini, hanno ormai capito di essere in trappola;
- Molti
dei loro bambini sono stati affidati al genitore tedesco e, se entrambi i
genitori sono italiani, ad una famiglia affidataria tedesca. In entrambi i casi
i bambini perdono ogni contatto con il/i genitore/i italiano/i e vengono
germanizzati;
- Anche
i bambini residenti in Italia, dopo una visita in Germania, vengono trattenuti;
- Gli
avvocati tedeschi, sempre più spesso, trasformano un caso di sottrazione internazionale
in una disputa sull’affido, trasferendo così la competenza giurisdizionale in
Germania … dove il genitore non-tedesco perde per definizione;
- Aumentano
anche i casi di bambini con disabilità che vengono tolti al/ai genitore/i
non-tedesco per essere rinchiusi in psichiatria o in altri centri dove
regrediscono. Ai genitori non è dato sapere con certezza quali farmaci vengono
loro somministrati. Spesso si tratta di farmaci ancora in fase sperimentale;
- Le
sottrazioni avvengono anche senza decisione giuridica, solo perché così ha
deciso e attuato lo Jugendamt (=Amministrazione per la Gioventù e assolutamente
NON servizio sociale);
- Se
il genitore tedesco si è reso colpevole di reati penali, il procedimento penale
viene archiviato e l’affido trasferito ugualmente al genitore tedesco. L’insistenza
e la preoccupazione del genitore non-tedesco vengono usate in tribunale contro
di lui;
- Gli
uomini tedeschi iniziano a prediligere la fecondazione in vitro così, in caso
di separazione dalla compagna/moglie non tedesca, è più facile procurarsi un
decreto nel quale il giudice tedesco sentenzia che “l’unico genitore biologico
del bambino è il padre tedesco” (!). Inutile aggiungere che anche di questo
abbiamo i documenti.
A tutto questo, il Parlamento Europeo reagisce
con una richiesta di risoluzione contro la Germania e le discriminazioni
perpetrate da decenni dal sistema familiare di quel paese.
Speriamo che si arrivi ad una netta presa
di posizione inequivocabile nella riunione plenaria del novembre 2018.
Invece la reazione dello Stato italiano con
l’attuale Governo non ha purtroppo ancora dato nessun segno di cambiamento,
rispetto ai Governi precedenti:
- Si
parla spesso e volentieri di inasprimenti delle pene e delle incarcerazioni,
dimenticando (?) che questo peggiorerà, anziché risolvere il problema, per via
della diversa applicazione nei vari Stati, delle stesse Convenzioni e
Regolamenti;
- La
Farnesina dice (come da sempre) di seguire con attenzione ogni caso, ma, nella
migliore delle eventualità non fa nulla, nella peggiore aiuta il genitore straniero
(non-italiano);
- Gli
avvocati italiani, ignari dei codici di procedura degli altri Stati, procedono
come se in tutti i tribunali del mondo ci si comportasse in maniera esterofila
come in quelli italiani, con il risultato che il bambino perde ogni legame e
contatto con l’Italia e il suo genitore italiano;
- I
Tribunali Italiani emettono decreti (quando li emettono!) il cui filo conduttore
è la convinzione che il futuro migliore per un bambino italiano sia quello di
crescere lontano dall’Italia. Di conseguenza ignorano anche tutti gli studi sul "concetto di residenza abituale" nel caso di un neonato;
- I
Consoli italiani non sanno (?) che esiste una Convenzione di Vienna, dunque non
si recano alle udienze dei loro concittadini all’estero e ancora meno ricordano
di esercitare il loro ruolo di Giudice tutelare del minore italiano all’estero;
I rari consoli che si comportano onestamente e in favore dei loro concittadini
vengono “bacchettati” dall’Ambasciata italiana di riferimento;
-
Le
Ambasciate italiane insistono nell’atteggiamento di negazione della realtà: “il
problema non esiste”;
- Tanto
per complicarci la vita, l’Italia, unico paese in Europa, prevede che per l’emissione
o il rinnovo del passaporto del genitore italiano (del genitore, non del bambino!)
serva il consenso scritto dell’altro genitore, magari quello del genitore che è
sparito con il figlio comune e non sia reperibile.
Abbiamo presentato
una petizione al Parlamento europeo. Chiunque voglia firmare può mandarci la
sua mail alla quale invieremo il testo e il modulo firme.
In
Italia tutte le persone sensibili, le Associazioni umanitarie, le Onlus a vario
titolo, ecc. si preoccupano dei minori non accompagnati o dei bambini africani:
quelli Italiani sono figli di nessuno, in ogni caso non sono buoni per fare
incetta di donazioni.
Stiamo
indefessamente e ripetutamente tentando di sensibilizzare il nuovo Governo su
questo tema.
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