La Petizione è stata giudicata ricevibile e aperta al sostegno.
Per favore firmate numerosi, ogni genitore è coinvolto in questa problematica, anche se ancora non se ne è reso conto!
Al Parlamento europeo
Petizione della dott.ssa Marinella Colombo e dell’avv. Irene Margherita Gonnelli
di nazionalità italiana
sulla pratica discriminatoria dello Stato italiano relativa
all’emissione e al rinnovo del passaporto del genitore italiano
Presidente della Commissione Petizioni, Cecilia Wikström,
Eurodeputati Membri della Commissione Petizioni,
Per ottenere il rilascio o il rinnovo del proprio passaporto italiano, il genitore italiano necessita del consenso dell’altro genitore, sulla base dell’art. 3 lett. b) l. n. 1185/1967, anche se l’altro genitore è ormai un ex coniuge o un ex convivente e se ne è andato dall’Italia portando con sé i figli.
In caso di coniugi separati, questa pratica risulta non solo estremamente umiliante, ma particolarmente complicata nei casi in cui l’ex coniuge si è recato all’estero con i figli, senza lasciare recapito o comunque interrompendo ogni comunicazione. Il genitore italiano, che voglia o debba rinnovare/ richiedere il proprio passaporto personale, si trova nella condizione di chi non è più padrone della sua vita e questo diversamente da quanto accade ai genitori di altra nazionalità europea.
Dopo essere stato così discriminato, in presenza di diniego all’autorizzazione o di mancata risposta da parte dell’altro genitore dei suoi figli, il genitore Italiano è costretto a rivolgersi al giudice tutelare per ottenere il consenso a richiedere/rinnovare il proprio passaporto. Deve dimostrare l’impossibilità di ottenere la firma dell’altro, affrontando costi e lungaggini improponibili (N.B. in teoria, per un ricorso di questo tipo non è necessaria l'assistenza di un legale, ma ciò non corrisponde alla realtà, dal momento che non si può pretendere dal cittadino che sia in grado di scrivere un ricorso e depositarlo; inoltre non di rado i giudici tutelari prima di decidere sul predetto ricorso fissano un'udienza onerando il ricorrente della notifica alla controparte, incombenze che sicuramente non possono essere svolte senza un legale).
A seguito della normativa europea secondo la quale i minori devono avere il proprio passaporto personale e non essere più iscritti in quello dei genitori, il mancato adeguamento italiano della normativa relativa al passaporto dei genitori mostra un carattere paradossale e decisamente discriminatorio nei confronti del cittadino italiano, Infatti gli altri Paesi dell’Unione prevedono la doppia firma per i passaporti dei minori, ma mai per quelli dei genitori, persone adulte e non sotto tutela, cioè capaci di intendere e volere.
Le motivazioni addotte dallo Stato italiano nel voler mantenere questa pratica non sono accettabili, in quanto non in linea con quanto normato e applicato negli altri paesi europei. In altre parole, detta pratica, indipendentemente dalle ragioni addotte a giustificazione, è di fatto una discriminazione dello Stato italiano, a danno dei suoi propri cittadini e in quanto tale va immediatamente abolita.
Chiediamo che si imponga alle Autorità italiane la cessazione immediata di questa pratica discriminatoria e la modifica della relativa Legge nazionale.
Dott.ssa Marinella Colombo
Avv. Irene Margherita Gonnelli
La petizione è pubblica e aperta alle firme
Integrazione:
La Petizione n. 0610/2018 va integrata come segue: la pratica discriminatoria qui denunciata si estende anche alla richiesta del documento di identità (C.I.E.) del cittadino italiano, genitore di figli minorenni. Infatti, non solo nel caso in cui intenda ottenere il rilascio o il rinnovo del proprio passaporto italiano, ma anche nell’ipotesi in cui desideri il rilascio o il rinnovo della propria carta di identità (oggi, in seguito al decreto ministeriale 23.12.2015, n. 93764, C.I.E. ovvero carta d’identità elettronica) il genitore italiano necessita del consenso dell’altro genitore, sulla base dell’art. 3 lett. b) della legge 21.11.1965, n. 1185 letto in combinato disposto con l’art. 1 della medesima legge. Tutto ciò anche se l’altro genitore è ormai un ex partner e anche se quest’ultimo non risiede in Italia e neppure la prole.
Portiamo alla vostra conoscenza un caso concreto e veritiero: la mamma italiana è residente in Germania con il figlio. Il padre, ormai ex-convivente, non è di nazionalità né italiana, né tedesca. La mamma si rivolge al consolato italiano per il rinnovo della propria carta d’identità (non quella del figlio!). Il consolato le fa presente le disposizioni di cui sopra. La signora deve ricontattare il padre per chiedergli la sua firma. Quest’ultimo, che trova assurda la richiesta, non firma e non reagisce alle richieste. La signora, impossibilitata a provare il diniego del padre, deve rivolgersi nuovamente al Console, nelle sue funzioni di giudice tutelare per cercare di ottenere la sua carta d’identità. Per tutto questo trascorrono molti mesi durante i quali la signora si trova in territorio straniero senza un documento valido di identità e incorre in problemi con l’autorità tedesca che non crede alla spiegazione della signora né alla veridicità di queste disposizioni, differenti da quelle di ogni stato membro dell’Unione europa. In sostanza, lo Stato italiano da una parte impone giustamente di avere una carta d’identità in corso di validità e contemporaneamente ne rende difficile il rinnovo allungandone i tempi a dismisura e mettendo volontariamente i suoi concittadini in situazione di illegalità.
Torniamo pertanto a chiedere che lo Stato italiano rinunci a questa assurda richiesta di consenso del genitore per il rilascio e/o il rinnovo del passaporto e della carta d’identità elettronica dell’altro genitore (maggiorenne!), allineandosi con quanto disposto dagli altri Stati membri dell’Unione Europea.
Si richiama per il resto integralmente il testo della summenzionata petizione.
Dott.ssa Marinella Colombo
Avv. Irene Margherita Gonnelli
Qui il link per accedere e firmare:
https://petiport.secure.europarl.europa.eu/petitions/it/petition/content/0610%252F2018/html/Petizione%2Bsulla%2Bpratica%2Bdiscriminatoria%2Bdello%2BStato%2BItaliano%2Brelativa%2Bal%2Bpassaporto%2Bdel%2Bgenitore%2Bitaliano
E' sufficiente iscriversi al sito del Parlamento e firmare digitalmente
Comparirà anche il testo completo della petizione.
Petizione n. 0610/2018, presentata da Marinella Colombo, cittadina italiana, sulla pratica discriminatoria dello Stato italiano relativa all'emissione e al rinnovo del passaporto del genitore italiano
Sostegno consentito
Dati della petizione
Titolo della sintesi: Petizione n. 0610/2018, presentata da Marinella Colombo, cittadina italiana, sulla pratica discriminatoria dello Stato italiano relativa all'emissione e al rinnovo del passaporto del genitore italiano
Numero di petizione: 0610/2018
Temi : Diritti fondamentali
Paese: Italia
Dati del firmatario
Nome: Marinella Colombo
Sintesi della petizione
La firmataria denuncia la pratica discriminatoria dello Stato italiano relativa all'emissione e al rinnovo del passaporto per i genitori italiani. La firmataria spiega che per ottenere il rilascio o il rinnovo del proprio passaporto, il genitore italiano necessita del consenso dell'altro genitore, anche quando questo è un ex coniuge o un ex convivente e se ne è andato dall'Italia portando con sé i figli. Questa pratica risulta non solo estremamente umiliante, ma particolarmente complicata nei casi in cui l'ex coniuge si è recato all'estero con i figli, senza lasciare un recapito. La firmataria sostiene che in questi casi il genitore italiano è costretto a rivolgersi al giudice tutelare per ottenere il passaporto. La firmataria chiede la cessazione immediata di questa pratica discriminatoria da parte dello Stato italiano a danno dei propri cittadini.
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