Nelle
udienze presso i tribunali familiari tedeschi[1],
in caso di controversie familiari transfrontaliere, cioè quanto è coinvolto un
genitore italiano e uno tedesco (o di altra nazionalità residente in Germania)
è molto importante che il Console
del proprio paese (il Console o Console generale d’Italia) partecipi alle udienze in qualità di osservatore. Questa presenza
trasmette innanzi tutto il messaggio che il genitore italiano non è solo e
abbandonato dalle proprie autorità e inoltre impedisce affermazioni ricorrenti
in tali procedimenti con le quali si lascia intendere che l’Italia sia Paese
incivile, Paese in cui la polizia non lavora per la legalità, Paese in cui i
figli non hanno futuro, ecc…
Poiché
i procedimenti familiari si tengono a porte chiuse, vi verrà risposto che
neppure il Console può avere accesso. Questo non è vero. Non solo esiste una Convenzione di Vienna in proposito, ma
anche una circolare del Ministero della Giustizia tedesco che ricorda ai
giudici familiari di permettere la presenza consolare, in base non solo alla
Convenzione di Vienna, ma anche alla reciprocità. I Consoli tedeschi infatti
vengono sempre ammessi nelle udienze familiari a porte chiuse che si svolgono
negli altri Paesi.
Metto
a disposizione di tutti tale documento, affinché né da parte tedesca, né da
parte italiana, venga ulteriormente negata la presenza del Console, diritto al
quale non si dovrebbe mai rinunciare.
[1] Quando di parla di procedimenti in
Germania, ci si riferisce anche a quelli che hanno luogo in Austria e nella
Svizzera tedesca, paesi dotati anch’essi di uno Jugendamt e culturalmente
vicini, per lingua e legislazione, alla Germania.
buon giorno, conosce un buon avvocato che mi possa rappresentare in questi casi? Grazie, D. de Vita email chrcazuo@gmail.com
RispondiEliminaDovrebbe spiegare meglio il suo problema. Può mandare una mail a: sportellojugendamt@gmail.com
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