domenica 13 gennaio 2019

Grazie per il vostro duro lavoro, che ha contribuito anche a questa vittoria

Pubblichiamo qui di seguito lo scritto della D.ssa Marinella Colombo.


Grazie per il vostro duro lavoro, che ha contribuito anche a questa vittoria

La vicenda: i genitori non sposati si accordano affinché la figlia comune, nata e da sempre residente in Francia, passi un anno scolastico in Germania, per imparare la lingua tedesca. Alla fine della scuola avrebbe dovuto ritornare in Francia, ma il padre la ha trattenuta in Germania e ha ottenuto dal tribunale tedesco (come da prassi di quel paese) il “diritto esclusivo di determinare il luogo di soggiorno” della bambina. In sostanza, come sempre, si inizia con una mediazione per poi effettuare una sottrazione e legalizzarla.
La madre va in Germania, prende la figlia e la riporta in Francia, il giudice penale tedesco la accusa di sottrazione internazionale. Siamo di fronte alla classica inversione dei ruoli operata dalla Germania e grazie alla quale tutte le statistiche sulle sottrazioni risultano falsate.
Ho collaborato alla risoluzione di questo caso nel quale è stata applicata la nota metodologia tedesca per trattenere i bambini sotto la propria giurisdizione, usando la mediazione per ben altri scopi e infine la vergognosa pressione sui giudici non-tedeschi.
L’avvocato con cui siamo in contatto in Francia e che abbiamo consigliato alla madre (tramite l’Associazione Enfants Otages, con cui collaboro) per difendersi in Francia, finalmente ci scrive:

“Abbiamo ottenuto il riconoscimento della giurisdizione francese davanti al Tribunale per i Minorenni di T., che ha quindi determinato la residenza abituale in Francia al momento del rinvio, anche se la bambina aveva trascorso 10 mesi in Germania e la Germania sostiene addirittura un anno e mezzo.

Nonostante le telefonate del giudice tedesco e le lettere del giudice tedesco al giudice francese (che ha svolto quindi un vero e proprio lavoro di lobbying!) affinché decretasse la sua incompetenza, abbiamo vinto questa prima battaglia che pone fine alla procedura di custodia tedesca. La Francia si pronuncerà sulla custodia e ostacolerà la procedura di ritorno avviata dal padre, perché la residenza abituale era in Francia: dunque nessun trasferimento illegale in Francia.

Volevo informare tutti voi che ho usato anche la risoluzione EU sullo Jugendamt che confermava i miei scritti e le mie memorie e che afferma che la Germania non soddisfa i criteri della Corte di giustizia europea di residenza abituale, in modo che il giudice francese non ha più tenuto conto delle dichiarazioni della sua controparte tedesca.

Quindi, grazie per il vostro duro lavoro, che ha anche contribuito a questa vittoria!”

Questa è anche un’ulteriore prova del fatto che il problema della sottrazioni si risolve innanzi tutto con il sostegno del proprio paese, quello da cui il minore è stato sottratto. E’ troppo facile e assolutamente improduttivo l’atteggiamento di chi aspetta che il problema venga risolto dall’estero e ancor meno dalla Germania.

Marinella Colombo


Nessun commento:

Posta un commento