La
posizione delle istituzioni Italiane nei casi di sottrazione internazionale ha
fatto sorgere in non pochi genitori e addetti del settore il dubbio che ci
fosse un accordo (ovviamente da non rendere noto, in nessun caso!) stipulato tra
dette istituzioni e gli omologhi degli altri paesi. Da anni l’Italia primeggia infatti
nella statistica dei paesi che eseguono i rimpatri, cioè mandano i bambini
dall’Italia verso l’estero, immediatamente dopo il primo grado di giudizio,
quello del Tribunale per i Minorenni, ma si pone come fanalino di coda nei casi
in cui il bambino sia stato portato illecitamente all’estero e debba rientrare
in Italia. In sostanza, i bambini vengono mandati velocissimamente all’estero,
ma quando si tratta invece di farli rientrare nessuno si muove e i bambini non
rientrano. Peggio, il genitore che tenta di ottenere il rimpatrio non solo non
viene aiutato, ma viene ostacolato dal suo stesso Paese.
Il
caso più difficile e complicato è quello in cui il bambino è stato portato in
Germania. Se l’Italia primeggia nel “regalare” agli altri paesi i propri figli,
la Germania lo fa in senso inverso: trattiene sempre e comunque i bambini che
hanno messo piede sul suolo tedesco. Il concetto nazionalista di “bene del
bambino”, lo stravolgimento dei regolamenti europei e soprattutto i codici di
procedura teutonici fanno sì che nessun bambino possa lasciare la Germania,
anche se vi è stato portato a seguito di una sottrazione.
Questo noi non lo
accettiamo! I bambini sottratti dall'Italia, in Italia devono tornare, tutti!!
Questo
non è uno slogan, questo è il nostro impegno che diventa concretezza e …
rimpatrio!
E’
infatti con estrema soddisfazione e gioia che vi comunico che siamo riusciti (anzi riuscite) ad ottenere
il decreto di rimpatrio del giudice di Colonia per la piccola A.G.S., di 9
anni, portata un anno fa in Germania dalla madre senza il consenso e
all'insaputa del padre.
La
famiglia del padre ci aveva contattato quando era ormai molto tardi e dunque
ottenere il rimpatrio era una davvero un’ardua impresa. Ma questo papà, che
continua a voler giustamente fare il padre, senza pensare né aver mai pensato di
eliminare o di sostituirsi alla madre, meritava il nostro sostegno. In Germania
la bambina aveva perso il padre, in Italia potrà avere, anche se separati,
entrambi i genitori. Così dovrebbe intendersi e così intendiamo noi la “tutela
del minore”.
Con
questo “noi” intendo l’Avv. Irene Margherita Gonnelli e tutte le persone che
hanno voluto unire la loro professionalità e le loro competenze alle mie. Le
persone che con me hanno creato una rete
davvero efficiente nel coordinare l’intervento di istituzioni e di professionisti
altamente qualificati per realizzare la tutela del minore italiano (o comunque
residente in Italia) sottratto. A noi non interessa il passaporto, né il
genere, né il colore della pelle, ma solo il fatto che i bambini portati via illecitamente dall’Italia devono farvi ritorno!
Dott.ssa
Marinella Colombo
Avv.
Irene Margherita Gonnelli
Forza Marinella!!! Un bambino alla volta!!! Senza tralasciarne nessuno!! Senza stancarsi mai... in questa lotta che sembra non aver mai fine! Un sentito Grazie per il supporto che dai a tutti i genitori e bambini Binazionali!! Non mollare mai!!!!
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