martedì 25 dicembre 2012

Le 12 menzogne delle autorità tedesche


I BundeslaenderOgni volta che le istituzioni europee si rivolgono alle autorità tedesche per avere spiegazioni circa l’operato dello Jugendamt vengono date sempre le stesse risposte menzognere. Eccole:






Menzogna n. 1: “non sono solo i genitori stranieri ad essere toccati dal problema Jugendant, ci sono anche molti genitori tedeschi che si lamentano”
 > Falso : Il solo paragone sensato sarebbe quello con il numero dei bambini di genitori tedeschi trattenuti arbitrariamente da altre giurisdizioni e separati dalla loro cultura tedesca.
Voler giustificare le violazioni dei diritti fondamentali che subiscono i genitori stranieri invocando delle violazioni che subiscono i genitori tedeschi è un’eresia a cui nessuno può dar credito.

Menzogna n. 2: “ci sono lo stesso numero di richieste di restituzione sia verso che dalla Germania”
> Falso : Il maggior numero di sottrazioni avviene sotto copertura della Legge tedesca, all’interno di un sistema giudiziario organizzato per dissimularle, ogni volta che un genitore non-tedesco si separa da uno tedesco. Peggio ancora, la maggior parte delle sottrazioni dall’estero verso la Germania non rientra neppure nelle statistiche. Le giurisdizioni straniere ritengono infatti che un genitore tedesco abbia il diritto di tornare al suo paese e rimanerci fino a quando l’affido non venga deciso da un giudice; le autorità tedesche invece emettono un Mandato d’Arresto Europeo nel giro di 48 ore, perché il giudice familiare sentenzia segretamente in 24 ore. Tutti questi casi non sono oggetto di istanze di rimpatrio: sfuggono a tutte le statistiche. Affermare che ci sarebbe lo stesso numero di sottrazioni sia da una parte che dall’altra è un’assurdità alla quale nessuno può dar credito.

Menzogna n. 3: “ i genitori che ci criticano sono quelli che non riescono a mettersi d’accordo, quelli che vivono separazioni litigiose”
> Falso : I genitori non si lamentano senza motivo, lo fanno perché le autorità tedesche rifiutano di sentenziare considerando i fatti e il diritto degli europei, o rifiutano di applicare le decisioni giuridiche che tutelano i diritti genitoriali. Le autorità tedesche sono la causa delle denunzie, non le vittime. E’ evidente che provocano e alimentano il conflitto tra i genitori per prendere il controllo politico sui bambini e in seguito allontanare completamente il genitore non-tedesco. E’ proprio questa una delle funzioni dello Jugendamt. Affermare che i giudici tedeschi possano sentenziare solo quando i genitori sono d’accordo è un’assurdità alla quale solo i Tedeschi possono credere.

Menzogna n. 4: “i genitori che criticano lo Jugendamt o l’integrità della giustizia familiare tedesca sono i teorici del complotto (Verschwörungstheoretiker) o gli attaccabrighe (Querulanten)”
> Falso : Quando i genitori, che si aspettano delle decisioni eque e basate sui fatti, si rendono conto
che i giuristi tedeschi si servono del diritto per abusare della loro buona fede, giustamente si ribellano. Per reazione, le autorità tedesche si irritano, minacciano, discreditano e si vendicano: non cercano mai di calmare la situazione, cercano solo di avere sempre ragione, con ogni mezzo. Colui che osa opporsi a queste decisioni manipolate e ingiuste viene definito „Querulant“, colui cioè che nuoce all’interesse della loro comunità, un individuo che va escluso.
Colui che critica la Legge normativa dei Tedeschi e il suo sfruttamento a fini politici o che spiega la strategia tedesca è tacciato di essere un “Verschwörungstheoretiker”, colui che confabula di teorie del complotto, in realtà perché minaccia l’ordine sociale e regolamentare tedesco.
Con la sentenza n. 7 E 816/06 (3) del 21 marzo 2007 del tribunale amministrativo di Francoforte, coloro che erano stati etichettati come „Querulant“, „Arbeitsscheu“ o  „Wohnungslos“ dai nazional-socialisti – all’origine di questi termini – possono chiedere risarcimenti.

Menzogna n. 5 : “la Germania rispetta il diritto degli Europei e le decisioni della Corte Europa dei Diritti dell’Uomo (CEDU)
> Falso : Diversamente da quanto dichiarano, le autorità tedesche, esse non hanno nessuna intenzione né di rispettare il diritto Europeo, né di munirsi degli strumenti per farlo. Si riservano solo un “diritto di consultazione” cioè la possibilità di utilizzare la giurisprudenza europea nel caso in cui quest’ultima possa servire ai loro interessi nazionali, ma anche di prenderne le distanze quando non serve questi interessi. Nel diritto di famiglia, nessuna della condanne della CEDU alla Repubblica Federale tedesca ha mai portato a modificazioni della Legge tedesca. Avviene esattamente il contrario, tutto è fatto per boccare e distogliere da tali riforme e scavalcare con la legalità tedesca il Diritto Europeo.
Il caso Görgülü, giudicato nella primavera del 2004 ha trovato soluzione solo nel 2008, dopo una cinquantina di procedimenti giudiziari e solo grazie all’intervento dell’allora presidente turco Erdogan. Quest’ultimo si era recato in Germania per un incontro con la cancelliera Merkel a causa di un « Türkengrill », l’incendio doloso di una casa a seguito del quale sono morti dei cittadini turchi. Credere che la Germania abbia intenzione di rispettare le decisioni dei giudici stranieri è un’eresia che nessuno può più sostenere.

Menzogna n. 6: “molti casi si risolvono senza l’intervento dello Jugendamt”
> Falso : Questa è una grandissima menzogna delle autorità tedesche che deliberatamente tentano di indurre in errore i loro partner europei. Un giudice tedesco non può sentenziare senza l’intervento dello JUGENDAMT  (FamFG § 162 – Coinvolgimento dello Jugendamt).
Quest’ultimo è d’ufficio la terza parte (parte in causa) in ogni procedimento giuridico nel quale sono implicati dei bambini. Il suo compito è proteggere la relazione Stato-bambino a spese della relazione genitore-bambino. Per questo lo Jugendamt è obbligato a depositare una “raccomandazione” al tribunale che è in realtà la vera sentenza politica; il giudice familiare deve motivarla sulla base degli argomenti costruiti durante i procedimenti e aiutato in questo dai vari attori terzi che intervengono (Jugendamt, Verfahrenspfleger, Gutachter, etc..), tutti al servizio del principio del Kindeswohl (Kindeswohlprinzip - BGB §1697a).

Menzogna n. 7: “lo Jugendamt interviene solo se i bambini sono in pericolo”
> Falso : Questa è un’ulteriore mostruosità delle autorità tedesche per ingannare i loro partner europei distorcendo le parole e i significati. Lo Jugendamt non interviene quando i “bambini sono in pericolo”, circostanza che andrebbe tradotta con “Kindesgefährdung “ (minaccia per il bambino), bensì quando è minacciato il “benessere della comunità tedesca in tema di bambini”, circostanza che viene tradotta con “Kindeswohlgefährdung” (minaccia al Kindeswohl, all’interesse sul bambino). La funzione protettrice dello Jugendamt consiste nel prendere ogni misura utile e arbitraria, anche preventiva, per preservare il “Kindeswohl”, l’interesse nazionale sui bambini.
Pertanto, indipendentemente dalle sue qualità e dal suo rapporto con il bambino, il genitore non-tedesco della coppia binazionale è sistematicamente considerato come una minaccia per il Kindeswohl, per il fatto stesso di essere straniero. Poiché diretti contro il genitore non-tedesco, i provvedimenti e le raccomandazioni dello Jugendamt sono per loro natura xenofobe.

Menzogna n. 8: “le nostre possibilità di azione sono molto limitate per via del Ministero dei  Länder, la Germania ha un sistema federale…”
> Falso : I Länder sono obbligati ad applicare gli impegni politici presi all’estero dal Governo federale. Non si può credere alle dichiarazioni di falsa-impotenza e ai piagnistei dei responsabili politici tedeschi che sanno invece perfettamente ciò che dicono e fanno. Appena il Parlamento Europeo proporrà di negoziare direttamente con i Ministeri dei 16 Länder incaricati dell’applicazione del diritto di famiglia, i responsabili politici a Berlino dimenticheranno immediatamente questo pretesto di circostanza dietro al quale si rifugiano per evitare di confessare che è invece loro precisa volontà politica il mancato rispetto del Diritto degli Europei.

Menzogna n. 9 : “… si tratta di un deplorevole caso singolo, non si può generalizzare ...”
> Falso :
Quando un genitore dimostra, sulla base di prove raccolte negli anni e con molto coraggio, spesso senza neppure il sostegno delle sue autorità, che i procedimenti giuridici tedeschi non hanno mai avuto per oggetto nient’altro che fare del non-diritto e della violazione dei diritti fondamentali, il diritto tedesco applicabile nel suo caso, i responsabili politici tedeschi accennano ad un sorriso e spiegano con ipocrisia che si tratta di un “bedauernswerter Einzelfall”, di uno spiacevole caso isolato e che non si può generalizzare. Non si tratta di un caso isolato, ma della norma giuridica tedesca applicabile e applicata a tutti i casi nei quali è implicato un genitore non-tedesco. La sola vera eccezione è rappresentata dal genitore che ha capito la finalità della giurisdizione tedesca, che ha acquisito sufficienti competenze per accedere lui stesso ai suoi atti, a capirli e a non riporre più alcuna fiducia nei giuristi tedeschi. Ogni caso di cui sentenzia la giurisdizione tedesca è per l’estero un  deplorevole caso unico. Tuttavia, 100, 1000 e 100.000 casi giudicati secondo lo stesso modus operandi, tutti unici e deplorevoli, fanno della Legge e dei procedimenti tedeschi una giustizia unica che, proprio per la sua unicità, non è conciliabile con l’idea di giustizia familiare in Europa.

Menzogna n. 10 : “La Germania è un paese sovrano, non si possono criticare le decisioni dei suoi tribunali”
> Falso : Il fatto che la Germania sia uno Stato sovrano non le dà il diritto, ogni volta che vengono giudicate cause familiari di cittadini non-tedeschi e dei loro figli minori, di ignorare i principi elementari sui quali poggia ogni democrazia e ogni giustizia familiare in Europa. Se le autorità tedesche possono ignorare questi principi quando sentenziano della vita dei loro connazionali, non possono però farlo quando si tratta di cittadini stranieri. E’ infatti inammissibile che un cittadino Europeo perda i suoi diritti genitoriali o i diritti che gli garantisce la Costituzione del suo paese d’origine, semplicemente per il fatto di aver risieduto uno o due anni sotto la giurisdizione tedesca.

Menzogna n. 11: “non possiamo intervenire perché lo Jugendamt lavora nell’ambito dell’autonomia che gli garantisce l’articolo 28 Par. 2 Comma 1 della Legge fondamentale”
> Falso : Proprio qui sta il problema della giustizia familiare tedesca. Il Governo tedesco mantiene deliberatamente e da sempre una forte imprecisione riguardo a questo organismo politico locale, plenipotenziario, giudice, esperto e parte in causa che si sottrae ad ogni controllo parlamentare e dirige la giurisdizione tedesca. Lo Jugendamt (öffentlicher Träger) e le sue innumerevoli istituzioni satellite (freie Träger der Jugendhilfe) opera in modo arbitrario con il solo fine di preservare l’interesse nazionale. Il suo finanziamento, nell’ordine dei 20-30 miliardi di euro all’anno, non viene reso pubblico.

Menzogna n. 12: “lo Jugendamt è un’organizzazione di protezione all’infanzia, fondata negli anni ’20”
> Falso : Lo Jugendamt è uno strumento plenipotenziario per preservare l’interesse politico locale, una sorta di polizia dei buoni costumi familiari tedeschi, senza equivalente nel mondo intero, tranne che nei paesi di lingua tedesca. Lo scopo è asservire e assimilare lo straniero per massimizzare il profitto nazionale, utilizzando i bambini come mezzo di ricatto ai genitori.
I socialisti della Repubblica di Weimar, che ritenevano che l’educazione ai bambini abbandonati dai loro genitori non poteva essere lasciata solo alle chiese, hanno voluto fare un gesto di responsabilità. Per questo hanno creato nel 1926 i primi istituti per bambini finanziati dai comuni, le prime “amministrazioni dei giovani”. Con l’arrivo al potere del cancelliere Hitler, lo Stato ha rivendicato per sé l’educazione dei giovani ed ha aperto in ogni comune un ufficio di sorveglianza politica della famiglia, uno “Jugendamt”, sottoposto all’autorità del commissario politico. A seguito delle loro proteste, le chiese proprietarie degli istituti si sono viste attribuire la funzione di esecutori delle decisioni politiche dello Jugendamt, decisioni legalizzate dal Tribunale familiare per salvare l’apparenza del contraddittorio. In questo modo lo Jugendamt è diventato l’agente plenipotenziario e decisionista della politica familiare tedesca sotto il nome di öffentlicher Träger der Jugendwohlfahrt (organismo pubblico del benessere della gioventù) e le chiese sono diventate gli esecutori delle decisioni politiche sotto il nome di freie Träger der Jugendwohlfahrt (organismi indipendenti per il benessere della gioventù). Solo il termine Jugendwohlfahrt è stato modificato nel tempo, in Jugendhilfe (aiuto alla gioventù/alla comunità tedesca) e più recentemente in Kinder- und Jugendhilfe. Le strutture amministrative opache, l’assenza di controllo democratico, il nazionalismo o la xenofobia dei pareri, le decisioni arbitrarie e un finanziamento che non è reso pubblico (dai 20 ai 30 miliardi di euro) così come voluto sotto il terzo Reich, sono quelle dello Jugendamt moderno. Esiste oggi in Germania il consenso di tutte le tendenze politiche per nascondere questo apparato d’altri tempi all’interno dell’Unione europea.



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