domenica 4 settembre 2016

L’Ambasciata d’Italia a Berlino e lo Jugendamt

La nuova guida per gli Italiani che si trasferiscono in Germania




30 agosto 2016

Terminato il periodo di vacanze vogliamo tornare a scrivere iniziando con una bella notizia: l’Ambasciata d’Italia a Berlino ha finalmente voluto informare dalla realtà del sistema familiare tedesco tutti i connazionali che intendono recarsi in Germania. Nella nuova guida, disponibile anche online (http://www.ambberlino.esteri.it/ambasciata_berlino/resource/doc/2015/12/primipassi_nrw_bw_h_def_stand141215_web.pdf ) il vuoto relativo alle necessarie informazioni è stato finalmente colmato. 

A pagina 13-14 si legge ora “L´ordinamento tedesco attribuisce in via esclusiva alla madre la potestà genitoriale dei figli di coppie non sposate, anche se il padre ha fatto il riconoscimento della paternità. Il padre può ottenere la potestà genitoriale congiunta solo con l’assenso della madre.” Per i padri questo significa che, se vivono in Italia con figli, in una coppia di fatto con una donna tedesca, nel momento in cui si trasferiscono in Germania e poi in Germania si separano non avranno nessun diritto sui propri figli, non hanno la potestà, ma solo l’obbligo di contribuire al mantenimento (fissato in genere con un sistema che può parere illogico a qualsiasi non tedesco). Ricorrere al giudice per far valere i propri diritti/doveri verso dei figli cresciuti (non in Germania) fino a quel momento è, per un padre non tedesco, assolutamente inutile. E’ infatti sufficiente che il giudice familiare constati che non c’è dialogo fra i genitori (non importa se è solo uno dei due a boicottare ogni contatto con l’altro genitore) per confermare la responsabilità genitoriale esclusiva in capo alla madre tedesca (se la madre non è tedesca, la situazione cambia radicalmente).


Per questo motivo era molto importante avvisare i cittadini italiani di questa “particolarità” del diritto di famiglia tedesco, in modo che chi decide comunque di trasferirsi in quel paese possa prendere provvedimenti in modo preventivo. La dichiarazione di potestà genitoriale congiunta (Gemeinsames Sorgerecht) dovrà essere fatta da entrambi i genitori presso lo Jugendamt (=Amministrazione per la gioventù).
Questo tipo di amministrazione, da non confondere assolutamente con i servizi sociali (che sicuramente non detengono tanto potere e tanto meno monopolizzano il registro delle dichiarazioni di potestà genitoriale congiunta) esiste solo nell’ordinamento tedesco (e nei paesi di lingua tedesca, Austria e Svizzera tedesca). La guida prosegue infatti evidenziando che lo Jugendamt “interviene come parte civile in ogni procedimento giuridico nel quale siano coinvolti dei minori ed ha facoltà di fare appello contro le decisioni del Tribunale [...] Lo Jugendamt è dunque contemporaneamente parte in causa, organismo di consulenza ed organo esecutore. Questa peculiarità, sconosciuta agli ordinamenti di altri Paesi occidentali, suscita crescenti critiche in ambito europeo, soprattutto nel caso di minori contesi tra genitori di cittadinanze diverse in relazione a presunte misure discriminatorie ed arbitrarie”.
Il sistema familiare tedesco, come già si evince da queste precisazioni - ma la lista è molto più lunga - è molto lontano da quello degli altri paesi europei e con i quali dovrebbe vigere il principio della fiducia reciproca, fiducia difficile da accordare in queste condizioni.
Se dovremo continuare con l’elenco delle peculiarità di questo sistema per il quale il Kindeswohl (erroneamente tradotto in “bene del bambino”) corrisponde a far crescere il bambino in Germania anche separandolo da uno o entrambi i genitori, dobbiamo però ringraziare subito e pubblicamente l’Ambasciata d’Italia a Berlino che mai fino ad ora aveva voluto pubblicare queste informazioni e che ora invece sta coraggiosamente tutelando i propri concittadini, informandoli di quanto li aspetta in terra tedesca.
Con i ringraziamenti dobbiamo esprimere anche il nostro auspicio che queste informazioni vengano fatte pervenire anche ai Ministeri competenti, a tutti i Consolati italiani, ai Traduttori e ai Magistrati italiani che dovranno tenerne conto nel valutare i procedimenti binazionali nei quali una parte è tedesca o residente in Germania.

Marinella Colombo
Membro della European Press Federation
Responsabile dello «Sportello Jugendamt» dell’associazione C.S.IN. Onlus
Membro dell’associazione Enfants otages




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