Eleonora Evi, della
Commissione Petizioni del Parlamento europeo denuncia chiaramente come le
istituzioni europee NON garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali dei
cittadini. Un esempio per tutti, le centinaia e centinaia di petizioni contro
lo Jugendamt tedesco che la Commissione tenta continuamente di dichiarare
irricevibili, svelando così la sua incapacità a risolvere il problema e
soprattutto la sua mancanza di volontà nel riconoscere gli abusi sistematici del sistema tedesco nei confronti dei cittadini
europei, adulti e bambini, tedeschi e non.
Qui sotto il testo del
suo intervento.
Dall’analisi complessiva
del report in questione si colgono in maniera esaustiva gli aspetti positivi,
le criticità e le lacune, a volte anche gravi, riscontrate nel corso del 2015,
relativamente alle attività svolte dalla Commissione Petizioni.
Di base si può
sottolineare come nello sviluppo dei lavori effettuati il ruolo di ascolto dei
problemi rilevanti che hanno afflitto i cittadini sia stato svolto in maniera
soddisfacente. Tuttavia la mera
trattazione delle istanze sottoposte nell'esercizio di petizione riconosciuto
dai trattati non può rappresentare la sola risposta che le istituzioni europee
siano in grado di fornire. La credibilità dello strumento della petizione e
la convinzione da parte dei cittadini circa la sua efficacia risiede in misura
preponderante nella capacità di porre
fine concretamente alle gravissime violazioni denunciate, specie se, come
abbiamo visto, le denunce investono una
pluralità di delicatissimi ambiti e materie che di fatto si pongono in diretta
correlazione con il novero complessivo dei diritti fondamentali sui quali vige
il dovere in capo alle istituzioni europee di piena e indefettibile
salvaguardia. Su tale questione è evidente la sussistenza di vistose carenze. La reazione delle istituzioni europee continua nei fatti a mostrarsi
debole e tardiva se non inefficace nonostante il contenuto delle petizioni riveli
un disagio sociale ed economico sempre più amplificato, con la permanenza o l'aggravarsi anche di situazioni fortemente
critiche. Il diritto di petizione rimane quindi uno strumento cruciale per
consentire ai cittadini di continuare nell'opera di denuncia e nell'opera di
controllo democratico. E’ chiaro tuttavia che soltanto la volontà politica di
garantire efficace protezione dei diritti fondamentali, di garantire piena
trasparenza, di garantire il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi
decisionali recependone lealmente le istanze più avvertite può permettere di
credere che l'Unione europea abbia ancora una vocazione sociale, dotandosi di
una reale governance democratica.
Un sincero grazie ad Eleonora Evi da parte delle migliaia di genitori vittime del sistema tedesco, nonché petenti abbandonati dalle istituzioni.