Evidentemente
in terra teutonica (ma anche in trasferta a Bruxelles) il fine giustifica
sempre il mezzo, qualsiasi mezzo.
Il
fine politico e soprattutto economico dato dall’introito che genera ogni
bambino trattenuto in Germania giustifica evidentemente ogni mezzo, anche
quello davvero poco edificante della traduzione errata.
L’intervento
di Eleonora EVI in Commissione JURI a proposito delle modifiche al Regolamento
Bruxelles II bis è stato svuotato di significato dalla traduzione tedesca,
dunque inutilizzabile per tutti coloro che lo hanno ascoltato in quella lingua,
compresi gli altri deputati partecipanti al dibattito e alle decisioni in
merito.
Per
l’ennesima volta constatiamo che i testi di eurodeputati italiani vengono
tradotti ERRONEAMENTE dai traduttori tedeschi nella loro lingua, soprattutto i
testi che criticano con precisione il governo tedesco.
I
casi possono essere solo 2:
o
i traduttori e interpreti madrelingua tedeschi a Bruxelles sono impreparati e
comunque ad un livello molto più basso dei loro colleghi di altri paesi
o
i traduttori e interpreti madrelingua tedeschi sanno cosa stanno facendo, ma
preferiscono stravolgere i testi degli oratori non tedeschi, in modo da
invalidarne i contenuti e l’efficacia.
A
voi l’ardua sentenza!