Ha vissuto le pressioni dello Jugendamt e dell'apparato tedesco che voleva cancellare sua madre (non-tedesca) dalla sua vita, nascondendosi dietro alla "volontà del minore".
Ma lui ci rivela - e lo afferma al parlamento europeo - ciò che accade in realtà
Più sotto la trascrizione del testo in italiano
"Buongiorno
Sono il figlio di Beata
Pokrzeptowicz-Meyer [polacca] e desidero intervenire brevemente in relazione al
discorso tenuto dal sig. Hoffmann [dello Jugendamt]. Egli ha raccontato che nei
casi di dispute tra i genitori si perde di vista l’interesse del bambino e che per
lo Jugendamt è difficile e avvengono errori nell’interpretazione.
Quando mia madre
ed io siamo venuti in Germania, mio padre si è improvvisamente interessato a me
e lo Jugendamt ha chiesto dove io volessi vivere.
Ho detto
ripetutamente che volevo vivere con mia madre.
Sono stato
continuamente interrogato e costretto a fare dichiarazioni fino a quando, snervato,
ho detto ciò che volevano sentire: [ho detto] è lo stesso.
Allora lo
Jugendamt ha deciso su queste basi che l’interesse del bambino fosse di vivere
con suo padre [tedesco].
Questi sarebbero
gli errori di interpretazione"
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