-Succede in Germania-
Traduciamo quanto deciso dalla Corte d'appello del Brandeburgo:
Se
un figlio adolescente sviluppa un rifiuto deciso e profondo del padre, ciò
giustifica la cancellazione di ogni contatto. Questo vale anche se la volontà
del minore è stata manipolata dalla madre. Lo ha deciso il Tribunale regionale
superiore [OLG – Corte d’appello] del Brandeburgo.
Nel caso in esame
si tratta di genitori separatisi nel 2011, la cui bambina, aveva all'epoca
circa otto anni. Da allora, i procedimenti per l'affidamento e il diritto di
visita sono stati pressoché continui. A partire dal gennaio 2013 è emerso che
la figlia mostrava chiari segni di rifiuto del padre, tra i quali anche sintomi
psicosomatici come tremori e forti pianti. La bambina rifiutava ogni contatto
con il padre. La bambina ha fatto suo l'atteggiamento negativo della madre nei
confronti del padre. La madre dipingeva il padre come una minaccia, con accuse
ripetute e non provate. Nel febbraio 2018, il tribunale locale di Cottbus ha
colto il rifiuto della bambina, ormai adolescente, come un'opportunità per
escludere i contatti del padre con la figlia. Pur rispettando l'atteggiamento
di rifiuto della figlia, il padre temeva l’interruzione definitiva della loro relazione
e pertanto ha presentato ricorso contro la decisione.
Legittima
esclusione di ogni contatto onde evitare di recar danno al bene del bambino
Il Tribunale
superiore del Brandeburgo ha confermato la decisione di prima istanza e ha
quindi respinto il ricorso del padre della minore. La decisione di cancellare i
contatti, anche in considerazione del principio di proporzionalità, era finalizzata
a contrastare una minaccia allo sviluppo psicologico ed emotivo della minore, di
ormai 15 anni e mezzo. Un contatto forzato con il padre avrebbe compromesso in
modo significativo il bene della minore. Quest’ultima manifestava ormai un atteggiamento
di radicale e profondo rifiuto nei confronti del padre.
Nel caso in esame
si tratta di genitori separatisi nel 2011, la cui bambina, aveva all'epoca
circa otto anni. Da allora, i procedimenti per l'affidamento e il diritto di
visita sono stati pressoché continui. A partire dal gennaio 2013 è emerso che
la figlia mostrava chiari segni di rifiuto del padre, tra i quali anche sintomi
psicosomatici come tremori e forti pianti. La bambina rifiutava ogni contatto
con il padre. La bambina ha fatto suo l'atteggiamento negativo della madre nei
confronti del padre. La madre dipingeva il padre come una minaccia, con accuse
ripetute e non provate. Nel febbraio 2018, il tribunale locale di Cottbus ha
colto il rifiuto della bambina, ormai adolescente, come un'opportunità per
escludere i contatti del padre con la figlia. Pur rispettando l'atteggiamento
di rifiuto della figlia, il padre temeva l’interruzione definitiva della loro relazione
e pertanto ha presentato ricorso contro la decisione.
Legittima
esclusione di ogni contatto onde evitare di recar danno al bene del bambino
Il Tribunale
superiore del Brandeburgo ha confermato la decisione di prima istanza e ha
quindi respinto il ricorso del padre della minore. La decisione di cancellare i
contatti, anche in considerazione del principio di proporzionalità, era finalizzata
a contrastare una minaccia allo sviluppo psicologico ed emotivo della minore, di
ormai 15 anni e mezzo. Un contatto forzato con il padre avrebbe compromesso in
modo significativo il bene della minore. Quest’ultima manifestava ormai un atteggiamento
di radicale e profondo rifiuto nei confronti del padre.
Si
deve tenere conto della volontà del minore seppur manipolata dalla madre.
Secondo il
Tribunale regionale superiore [OLG – Corte d’appello] alcuni elementi
suggeriscono che l'atteggiamento di rifiuto della minore sia stato causato
dalla madre. Ma anche una volontà manipolata non può essere ignorata. La minore
ha un'età in cui è in grado di elaborare una volontà propria e merita pertanto
che il suo modo di vedere e i suoi desideri vengano tenuti in considerazione. La
volontà manipolata del minore va ignorata solo nel caso in cui le sue dichiarazioni
non corrispondano con le condizioni del legame stesso e ciò non era presente
nel caso in esame.
Traduzione a cura di Dr. Marinella Colombo
Riproduzione
della traduzione permessa solo previa autorizzazione da richiedersi a:
sportellojugendamt@gmail.com
Sentenza completa > https://openjur.de/u/2252949.html